Binkbeats, oltre le cover c’è di più…
Ogni volta che ci s’imbatte in Binkbeats appaiono le sue cover, dai brani di Aphex Twin a J. Dilla e Flying Lotus, passando per gli Atoms for Peace. Tracce suonate con meticolosità, così simili alle originali che mi son sempre chiesto cosa stia adoperando e come faccia a pensare di suonare quelle diavolerie. Eppure il buon Frank Wienk ha una serie di Ep alle spalle e nonostante ciò viene sempre ricordato per le cover.
Sarà riuscito questa volta con Private Matter Previously Unavailable Pt. 3 a togliersi di dosso l’appellativo di Guru delle cover? Riuscirà quindi l’ultimo capitolo di questa trilogia a far dimenticare la serie Beats Unraveled? Sarà riuscito a trovare la sua strada definitiva?
Cinque nuove tracce per l’Ep, rilasciato l’otto marzo 2019, segno di un cambiamento nel modo di comporre del musicista olandese. Istintività e abbondanza di stili sono la prima cosa che si percepisce ascoltando Private Matter Previously Unavailable Pt. 3.
In 9INE FOR4 4OUR la cassa dritta si mischia con strumenti giocattolo. Una forte ricerca per la melodia e un’intricata trama ritmica, richiami prog di tastiera, il tutto in forma ibrida, basterà per reggere il confronto con il Binkbeats di Windowlicker?
Gioca a travestirsi da James Blake Frank con Bylina, a cavallo tra il Blake dell’album di debutto con tanto di archi e neo soul e quello di Assume Form nella parte finale della traccia in cui usa bassi tamarrissimi. Il canto di Wienk non è assolutamente male, ma il suo andare in più direzioni alla lunga destabilizza.
Rieccheggiano i Fuck Buttons nella conclusiva Drones In My Bones. Il feedback della chitarra, le percussioni indonesiane e il rumore elettronico ci restituiscono un Frank Wienk più vicino alle sonorità con le quali si era fatto conoscere.
Sicuramente con Private Matter Previously Unavailable Pt. 3 Binkbeats mette in luce la sua capacità compositiva ma ricalca ancora la sua molteplice identità.
Binkbeats, bene ma non benissimo!
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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