BJM Mario Bajardi: il potente motore dell’arte
In Silence è titolo del nuovo album dello scultore elettronico BJM Mario Bajardi uscito il 20 febbraio 2020 su etichetta ONDE (Onde/Iter-Research); autore conosciuto di musiche per film, cortometraggi e spot, sia a livello nazionale che internazionale.
Bajardi è un artista che si muove nell’ambito elettronico ed elettroacustico, con la sua naturale inclinazione per colonne sonore, documentari e produzioni multimediali, ha avuto collaborazioni proficue con svariati registi, per i quali si è trovato a scrivere musiche inedite. La sua prima pubblicazione discografica, Overture Arcaica, risale al 2006, ma è dal 2001 che l’artista siciliano colleziona premi e riconoscimenti in manifestazioni e festival di musica contemporanea in tutto il mondo.
Il suo moto creativo realizza la comunità di artisti Insemina e le sue note fanno da sfondo a numerosi eventi internazionali nel corso degli anni, nel 2017 le musiche di Bajardi cariche di sonorità ambient e sperimentali fortemente evocative ed emozionanti sono state presentate alla Biennale di Venezia.
Scritto, prodotto e registrato a Palermo con la co-produzione di Francesco Barraco, In Silence è un disco introspettivo ed intimista, 10 tracce che virano al prog-rock, con archi languidi ed accordi di piano dalla forte tensione emotiva e visionarie linee elettroniche, arricchito da una bonus track, ovvero una suite demo rimasta alle prime stesure e che poggia su vecchi frammenti dell’archivio di Bajardi, musicalmente ricchi di intensità descrittiva.
La bellissima apertura di ARK (Prologue), sfiora scenari illusori dai tratti salvifici seppur incandescenti, misture rockeggianti cedono all’elettronica per una varietà di colori entusiasmante, inebriante e bravo Bajardi. Sentieri di riflessioni ed attese lucidano IMP (Breath of Life), il panorama sonoro dà respiro a tutte le sospensioni e cresce di intensità, sdrucciola su Magma (FLOW) e si trasforma, ancora, e tende, fino allo spasmo cordale, perché il moto emotivo rimanga all’apice, che si chiama bravura. I calmi e piccoli turbini melodici di Iridescence traslocano sui rimbalzi vezzosi di Harlequin, il parallelismo ai “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij è spontaneo; la visita ai quadri del cuore è iniziata e asseconda tutte le necessità, Aleare consente il volo perfetto, dalle tensioni domate in Lie in the Sky (Epilogue) si accede al magnifico e variegato finale What Colour is God (FLOW Suite), così celebrante ed esplicativo della bellezza, il potente motore dell’arte.
Nata ligure ma di origine ispanico salento romana, classe ’67, diploma di conservatorio, corista e solista in diverse formazioni, insegnante, arrangiatrice ed improvvisatrice jazz, al momento.
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