La forza della voce
È uscito il 15 novembre 2019 il secondo album di Bjrg (ex-Berg, all’anagrafe Luca Nistler) dal titolo Skin Deep per l’etichetta discografica Inri; testato da una breve ma intensa tournée di sei date in Marocco.
L’eclettico artista milanese lavora autonomamente solo con la voce nuda, l’aiuto di due microfoni, una loop station e due pedali delay, niente elettronica e nemmeno strumenti musicali. Con il suo primo EP Solastalgia uscito nel 2016, ha raccolto unanimi riscontri positivi da parte di pubblico e stampa (Internazionale, Wired, Il Fatto Quotidiano, Rolling Stone, Rockit).
Il sound prodotto in questo nuovo album mostra contaminazioni ed influenze trip-hop, un susseguirsi di velature sperimentali e new-wave che si intercalano su 9 tracce, ricche di elaborazioni e linee stilistiche, forgiate per dare vita alla personale scrittura musicale di Bjrg. Sull’eco declamato di Out si apre l’album, il richiamo stilistico ne sottolinea la purezza ed annuncia le notevoli capacità vocali dell’interprete.
Elementi plurivocali persino atletici si fanno narcisi e corali nel secondo In the, espressivo e lucido il timbro di Bjork è capace di trasformarsi e plasmare su piani ritmati le linee cerimoniose per aderire e conformare emozioni. Bellissimo nothing, sul briciolo evocato di In the air tonight dell’arciconosciuto Collins, ci si accomoda volentieri e si sosta un po’ nostalgici, mentre dal lento e un po’ muggito But si respira un innevato ed anglo territorio, un ricordo forse, o un sogno chissà. Due salti di beat, un po’ anni ’80 e un filo di armonie Duran Duran pesano su Skin, godibile ma non troppo.
Più divertente lo scherzo sperimentale Is, con la sua onomatopea vibrante ed interrotta, poi la ballad sognante Unseen che premette la ritmica tribale di Firework, assieme tutti tesi all’idealizzazione della comunicazione; l’ordine dei titoli non è casuale, ogni titolo è una parola presa dal brano precedente che viene sviscerata all’interno della canzone successiva, i titoli delle nove canzoni formano infine una frase: “out in the flesh nothing but skin is unseen firework”.
Nata ligure ma di origine ispanico salento romana, classe ’67, diploma di conservatorio, corista e solista in diverse formazioni, insegnante, arrangiatrice ed improvvisatrice jazz, al momento.
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