Dalla Brianza con furore
Arriva il debutto per i Black Eyes 2, ossia Alessandro Molteni (batteria e voce) e Nora Fedrigo (basso e voce), è uscito il primo marzo 2019 l’Ep Shadows.
Il duo rock, nato nel dicembre 2017 a Cantù, ha registrato il lavoro presso l’EDAC STUDIO di Fino Mornasco (CO) nel luglio 2018, con la produzione artistica di Davide Lasala (Vanillina) e il mastering affidato ad Andrea Fognini.
L’Ep composto da tre tracce, si apre con What If. I due incentrano principalmente il loro sound sulle ritmiche del basso e della batteria: lo strumento a quattro corde viene utilizzato quasi come se fosse una chitarra sulla scia dei Royal Blood.
Le pelli invece sono travolgenti, la vera anima del duo che sul finale sfocia quasi nella drum and bass, ricordando per un attimo KHOMPA. La voce di Alessandro è ruvida, non sfigurerebbe nel collettivo The Desert Sessions con Josh Homme.
Meno convincente la seconda Make me feel. Attitudine punk e un suono sporco, la voce di Nora è meno personale di quella di Alessandro. Nonostante ciò il basso spicca per un suono ben ricercato. Slick lies, terzo e ultimo brano dell’Ep, è un po’ la somma delle due tracce precedenti. Le due voci cantano insieme, il sound è bello corposo e polveroso.
L’uso del campanaccio per quanto riguarda la batteria serve a donare freschezza al brano. Si sente comunque il feeling musicale che c’è tra i due, perché il brano viene fuori con un’ottima amalgama.
La formula del duo è quella che sta andando per la maggiore negli ultimi anni, i Black Eyes 2 hanno tutte le carte in regola per poter spiccare il volo. Sotto alcuni aspetti sono ancora acerbi, ma il carattere c’è, le idee anche, vanno solo sviluppate meglio per cercare di raggiungere una sonorità più ricercata. Shadows è un buon biglietto da visita.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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