Bluem, tra memoria emotiva e avanguardia sonora
An emotional week
Lo psicologo statunitense Paul Ekman è riconosciuto come pioniere nello studio scientifico del riconoscere le emozioni dalle espressioni facciali. Negli anni Settanta, studiando una tribù isolata nella Papua Nuova Guinea, redasse le espressioni “universali”, comuni a tutti gli uomini, comprendendo come la restante parte delle espressioni facciali di ogni uomo sia diversa e dipenda dal vissuto personale.
Bluem, al secolo Chiara Floris, sembra aver compiuto un esperimento simile. Sarda di nascita, londinese di adozione, ha fuso le componenti del suo universo di provenienza a quelle delle sue scelte di vita.
Notte, in uscita il 28 maggio 2021 per Peermusic Italy, si presenta con una copertina alla Crêuza de mä, incastrata tra pietra bianca e tanto blu, perfettamente accordata con lo spirito di ricordo della cantautrice, dedicato alla Sardegna e alle sue nonne.
Ogni giorno della settimana è rappresentato da una riflessione sonora differente, una scrittura semplice, poetica, una mescolanza di suoni, di vecchio e nuovo.
Lunedì, primo pezzo della settimana elettiva di Bluem, un brano dedicato alle cose non dette sotto il segno della drum machine. Una nuova alba, è Martedì e Chiara al telefono registra al telefono la rima di questa dedica “Fiori che fioriscono da un’altra parte, leggi il mio destino, sì, fra queste carte, non ho più paura di vederti, non ho più il coraggio di toccarti”, dolcissima e così reale. Un Mercoledì improvvisato lascia il passo ad un Giovedì struggente, in cui ci si ripete in continuazione di non tornare indietro, mai.
Un meraviglioso Venerdì ci regala un minuto e quaranta di armonia emotiva, in cui la nonna paterna di Bluem rappresenta la sua terra e la sua gente, mentre cresce il synth fino a divenire assordante, proprio per testimoniare l’impatto che la nonna ha avuto nella vita della cantautrice.
Sabato, l’origine di Notte (come racconta la stessa Bluem), diverso dagli altri anche per la composizione avvenuta in un altro momento e primo demo in italiano dell’artista. É Domenica e una storia comune unisce donne diverse a ricordarsi di sé stesse e della loro forza mistica.
Settimana finita, si ricomincia sempre da capo, ogni volta con una consapevolezza in più.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti