Bonifacio Madeyes non lascia il segno
Zero Over Zero è il nuovo album del ligure Bonifacio Madeyes, pubblicato il 25 gennaio 2019 per Ultra Sound Records, seguito del primo album Back To Back (2014).
Bonifacio che ora vive a Milano dove insegna Fisica e Matematica alla American School of Milan, ci regala un’ora e venti di nuova musica, tra rock, funk, prog e psichedelica, con forti richiami oltreoceanici.
Se in matematica zero diviso zero è qualcosa di indefinito, la musica del professore di fisica ha una collocazione e una struttura ben definita.
È proprio questo suo suonare classico, standard, senza cercare di aggiungere qualcosa di personale che ci fa arrivare con affanno alla fine delle dodici tracce. Tracce dell’album che traggono spunto da episodi biografici reali o immaginari, ripercorrendo i fatti o reinventando e delineando alternative possibili.
Il progetto Madeyes si avvale di varie collaborazioni, fra cui Marco Pandolfi e Riccardo Grosso alle armoniche, Stefano Bertolotti alla batteria, Andrea Paganetto alla tromba e Anna Bazueva alle voci e flauto.
Nei sette minuti e trentadue di Has Anyone Seen My Baby, a farla da padrona è la chitarra blues che che accompagna la voce scura di Bonifacio. Il flauto le regala un sapore andino, è proprio quando la sua musica si fonde con i suoni tribali che nascono le cose migliori del disco.
Non certo manca il groove in Fell On The Ground / Love. Nella lunghissima traccia il funk dialoga con il ritornello cathcy, una canzone calda con interessanti soluzioni di batteria soprattutto nella scelta di suonare i campanacci.
Un inizio nirvaniano per All Along The Watchtower che per i primi secondi depista l’ascoltatore, ma subito attacca il blues e quei fraseggi di chitarra che in Zero Over Zero sono il pane quotidiano.
Il risultato è migliore nei momenti meno ruvidi ed intimi come Night Song in cui il sound si fa caldo e avvolgente, sposandosi bene con la voce.
Zero Over Zero è un album tecnicamente eccelso, ma manca di quel qualcosa in più tale da far spiccare Bonifacio Madeyes in un calderone, quello del rock blues, in cui si è facili essere un nome come tanti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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