Fragments: il riassunto di Bonobo
Il curriculum di Simon Green, meglio noto come Bonobo, è ormai ben noto: una carriera pluriventennale inaugurata dal downtempo del debutto Animal Magic (2000), proseguita senza sosta con incursioni nel mondo del jazz, dell’UK garage, del soul e arricchita da tre nomination ai Grammy.
Giunto al settimo capitolo, Fragments, in uscita il 14 gennaio 2022 per Ninja Tune, il suo stile è ormai riconoscibile e collaudato. Dunque, non sono una sorpresa i nomi che ha scelto per le collaborazioni all’interno del disco: se nel pezzo d’apertura, il breve ma intenso Polyghost, si avvale dell’aiuto del violinista Miguel Atwood-Ferguson, già nel brano successivo, Shadows, è la voce calda e avvolgente di Jordan Rakei ad impreziosire con tessiture melodiche i ritmi house tracciati da Bonobo.
Il musicista inglese racchiude all’interno del disco tutte le influenze che da anni include nei suoi album e la doppietta Otomo / Tides ne è un’ulteriore prova: la prima traccia è un incontro fra il coro bulgaro 100 Kaba-Gaidi ed il mondo dell’UK garage, complice la presenza di O’Flynn, mentre la seconda è un piccolo gioiello dalle tinte orchestrali affidato alla voce soul di Jamila Woods, che ha scritto anche il testo del brano.
Echi future garage rimbalzano fra Age of Phase e Sapien, in mezzo ai quali c’è spazio anche per l’introspezione r&b di From You, in feat con Joji, e per l’organicità di Counterpart. Chiude Day by Day, un vivace psych soul interpretato da Kadhja Bonet.
Fragments è stato definito da Bonobo come il suo disco più emozionante e non si fatica a crederlo, considerando sia l’umore generale che si respira durante i brani, sia l’innumerevole quantità di citazioni alla musica che ha definito il sound di Bonobo. Non tutti, però, saranno d’accordo con la sua analisi: al netto di momenti geniali, ai quali Green ci ha da sempre abituato, non è sicuramente uno dei suoi dischi più forti, complice qualche momento di stanchezza e ripetitività nella parte centrale del disco.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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