Anarchia come organizzazione sonora per i BROM
Punk, jazz e improvvisazione sono gli ingredienti della band russa dei BROM che con Dance With An Idiot pubblicano un nuovo album in uscita il 22 maggio 2020 per Trost Records.
Il seguito di Sunstroke (2018) è un concentrato di energia free jazz con i quattro moscoviti Dmitry Lapshin (basso), Anton Ponomarev (sassofono), Felix Mikensky (elettronica) e Yaroslav Kurilo (batteria) che suonano con ferocia ad alta velocità.
La prima cosa che salta all’orecchio ascoltando questo disco è la compattezza del suono, un sound che gioca con l’eleganza del jazz e la frenesia del noise rock.
Già dal brano di apertura, Demons, è facile accostare i BROM agli Zu, il sax nevrotico, la parte ritmica violenta e la mancanza della chitarra, come nella formazione romana, e un costante sentimento di rabbia che pervade le otto tracce del disco sono solo alcuni dei punti di contatto tra le due band.
Dimenticatevi per un attimo la melodia, la title track è un vortice di frenetico free jazz, una ritmica incessante con il basso e la batteria che demoliscono tutto ciò che trovano davanti. I BROM suonano a mille all’ora giocando con le dinamiche che variano e mutano in pochi secondi. Ne viene fuori una traccia isterica e prepotente.
In Salty peanuts veniamo colpiti da una sfuriata grind, è un alternarsi e susseguirsi di momenti dove il singolo strumento si ritaglia il proprio spazio, prima la batteria, poi il sax e così via, fino a spingere l’ascoltatore ai limiti della resistenza fisica. La seconda parte della traccia è caratterizzata per i fraseggi jazz che aggiunge un’eleganza melodica, finora quasi sconosciuta, per poi tornare a caratterizzarsi per la sua cerebralità.
Un album spigoloso e carico di tensione, anarchico per certi versi, perché i quattro BROM sono liberi da ogni vincolo. Per tale motivo Dance With An Idiot è un album che trasuda libertà d’espressione in ogni traccia, sicuramente ostico per chi è abituato a composizioni lineari, ma che sarà apprezzato senza ombra di dubbio da chi ama le band con un forte carattere.
Anarchy as a musical pattern.
Punk, jazz and improvisation are the three ingredients of the Russian’s BROM, who released the new album “Dance With An Idiot” on May, 22nd 2020 for Trost Records.
The album comes out after two years from Sunstroke (2018) and it’s basically a freshly squeezed, high speed, energetic and savage free jazz session hosted by Dmitry Lapshin, Anton Ponomarev, Felix Mikensky and Yaroslav Kurilo.
The first thing you notice listening to this album is how compact the sound is, a melting pot of jazz elegance and frenetic noise rock.
Sound-wise, you can easily notice similarities between BROM and the Italians Zu: neurotic sax, violent rhythmic part, no guitar and a feeling of rage that connects the eight tracks of Dance With An Idiot.
Forget about melody when you will listen to the title track: it’s a frenetic vortex of free jazz, perpetual rhythmics that with bass guitar and drums basically demolish everything on their way. The clever use of dynamics with sudden and unexpected changes is what makes BROM sound incredibly fast. This title track is the perfect example of their potential.
Salty Peanuts is a grind outburst, made of a series of moments in which every single instrument finds its way in the sound: drums first, then sax, then the rest, in a highway that will bring the listener to the limits of his physical resistance. The second part of the track is made of jazz phrasing, which provides a kind of melodic elegance in the middle of this musical anarchy.
A sharp and tense album, anarchist in a way: BROM are free. “Dance With An Idiot” is an album that shows how the band enjoyed their freedom of expression in every single track. It’s an arduous album for who usually listen to more linear compositions, but at the same time it’s also an album that will be loved by the ones that love bands with a strong personality.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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