Bvdub: in viaggio tra le galassie
Brock Van Wey, alias Bvdub, è un prolifico produttore ambient capace ad ogni nuova uscitadi risaltare, seppur in maniera diversa, l’anima e l’essenza della sua musica, caratterizzata da una densità sonora ed emotiva seconda a nessuno.
Decades On Divided Stars è il suo primo album rilasciato per Affin, quattro brani di lunga durata, dai suoni dilatati e dalla spiccata personalità che lasciano senza fiato, tra atmosfere eteree e stratificazioni di vividi sintetizzatori.
Brock Van Wey utilizza la metafora del viaggio tra le galassie per parlare della ricerca del proprio Io interiore, ituoi pensieri e le tue emozioni ruotano quando ti senti perso, come pianeti presi dall’attrazione gravitazionale, prima di svegliarti improvvisamente, come da un sogno, ignaro di quanto tempo è passato.
Nei ventuno minuti di Invisible Emperors Bvdub evoca efficacemente sentimenti di malinconia e isolamento: un flusso sonoro composto da strati su strati di synth che diventa lentamente sempre più denso fino a farti sprofondare nel dolore. Tra gli intrecci di chitarre e droni si insinua una voce, l’unica luce in un brano cupo e viscerale. Improvvisamente tutto si dissolve ricominciando con più intensità, con i suoni che si distorcono grazie all’uso delle modulazioni sintetiche.
Il secondo episodio, Colors Unknown To You, riprende la struttura della prima traccia impreziosendola con linee melodiche che fungono da punti luce sulla trama ruvida e irregolare. Un interminabile loop travolge emotivamente l’ascoltatore fino a quando la traccia muta completamente in un beat pulsante dai suoni riverberati che dà spazio ad un momento di pace e serenità.
Con Twelve Years Apart si giunge al momento più emozionante del disco: un mix di ambient, post rock e drone intriso di malinconia. La texture si gonfia lentamente partendo da destabilizzanti tessuti ambientali che crescendo incorporano le melodie del piano, elemento centrale del brano, e le pulsazioni elettroniche usate per dare dinamicità. Con l’ingresso della voce il brano si fa soffocante, cresce, cresce e quando ti aspetti che esploda sfuma in una strumentale guidata dalle fragili armonie del pianoforte. Il finale è affidato ad una parte ritmica metallica che accompagna lo scorrere dei droni.
Anche con questa nuova uscita la narrativa di Bvdub resta una delle più poetiche ed emozionale tra i nomi di punta dell’emo-ambient. Uno dei pochi musicisti del calderone ambient in grado di spiccare per personalità,capace di travolgerti dal primo ascolto di Decades On Divided Stars.
I
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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