Il lato oscuro di Carmelo Pipitone
Torna con un nuovo album l’instancabile chitarrista e co-fondatore dei Marta sui Tubi e membro delle band O.R.K. e Dunk. Segreto Pubblico, in uscita il 20 novembre 2020 per Blackcandy Produzioni, mostra il lato più cupo e viscerale del musicista siciliano.
A due anni di distanza dal primo lavoro solista, Cornucopia (La Fabbrica Etichetta Indipendente – 2018), gli undici brani del disco svelano un altro lato di Carmelo Pipitone spalancandoci le porte di un mondo fatto di terrore, ricordi di felicità, amici scomparsi, lettere perdute nel tempo, sogni, incubi, passioni, abusi, cadute e ricadute, allucinazioni e ossessioni.
Nonostante veniamo accolti da un Intro dai suoni morbidi, col fingerstyle a disegnare melodie oniriche, già dalla successiva Nera trapela la voglia di liberarsi dalle oppressioni e dagli incubi. Stavolta le parole non passano in secondo piano, anzi il testo è un grido di liberazione accompagnato dall’arpeggio di chitarra che gira in loop per tutta la canzone.
Le mani di Rodolfo è sicuramente più tranquilla e intimista, con un timido flauto a dargli un tocco di tribalità, mentre con L’intelligenza delle bestie e il suo ritmo altalenante affiorano le influenze delle sue band, in particolar modo dei Dunk. Lei è ricca di tensione, un brano a metà tra il cantato e il recitato, nel quale si riversano le influenze rock e prog di Pipitone. Il momento migliore di Segreto Pubblico.
Non manca una cavalcata rock al disco: Vertigini in mare aperto è il momento più violento e convulso di tutto l’album, con l’alternarsi di una chitarra distorta e arpeggi arabeggianti.
Segreto Pubblico è un album onesto e sincero. Rispetto al precedente lavoro discografico, Carmelo Pipitone mette in secondo piano il virtuosismo chitarristico per risaltare i testi maturi che sottolineano ancora una volta una forte urgenza espressiva.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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