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Il canto degli uccelli di Ceridwen McCooey

«Nella musica l’uomo si sente molto vicino all’essenza della natura. Il fatto che essa possa parlare a tutti, come una sorta di linguaggio universale, ed agisca sin dalla prima infanzia, significa che in essa si muove l’essere divino del cosmo, essa rappresenta la vita attiva di Dio.

Il musicista, quando crea non può copiare nulla, prendendolo dalla natura fisica esteriore, (tranne il canto degli uccelli) da dove tragga il materiale delle sue creazioni lo si deve ricercare nella sfera della sua anima, nei mondi spirituali». (l’Essenza della Musica)

È con le parole di Rudolf Steiner che introduciamo The Conference of the Birds, l’album della compositrice australiana Ceridwen McCooey.

Musica da camera basata su un antico poema di Farid Ud-Din Attar, un poeta sufi persiano del XII secolo. La poesia descrive un viaggio in cui un uccello, l’Upupa, invita i suoi compagni uccelli a unirsi a lui in un viaggio alla ricerca del Grande Simorg (l’uccello più potente di tutti, l’essere superiore).

The Conference of the Birds è l’interpretazione musicale di McCooey di quegli uccelli che si rifiutano di intraprendere questo viaggio e del perché di questo declino.

McCooey rappresenta gli outsider, la sua musica è fuori dagli schemi, un intreccio d’improvvisazione e looping che vede protagonista il suo strumento principale, il violoncello.

L’album di debutto, pubblicato il 30 aprile 2021 da Rhodium, combina la purezza della musica classica contemporanea con l’essenza libera dell’improvvisazione, catturando leggerezza, gioia e amore.

Le otto composizioni del disco sono un susseguirsi di tremule armonie, strati su strati di linee melodiche e note pizzicate, droni leggeri e loop elettronici per un linguaggio moderno ed emozionante. L’elemento portante è una forma narrativa articolata che si traduce in composizioni brevi dal forte impatto emotivo.

Il sunto del disco va ricercato nel brano finale, Conference, composta da frammenti di ciascuna delle precedenti sette tracce in cui McCooey combina senza sforzo tutto il materiale tematico in un bellissimo finale.

Con The Conference of the Birds Ceridwen McCooey contamina la musica classica con loop elettronici dando risalto ai suoni organici del violoncello, liberi di librarsi in volo come uccelli.




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