Il mondo distopico dei Cernichov nel quale muffe e funghi sono i padroni
Dopo averli apprezzati con l’album omonimo uscito il 4 luglio 2020 per la label indipendente Cathedral Transmissions UK, i Cernichov pubblicano l’11 gennaio 2021 tramite Dornwald Records The Mold Legacy, il secondo full length per il progetto ambient/noise fondato dal musicista e produttore belga David Gutman (Tropic of Coldness, Drawing Virtual Gardens) e dallo scrittore underground italiano Marco Mazzucchelli.
Il duo realizza un concept che gira attorno all’idea di un regno dominato da alcune regole organiche: le scelte umane non sono dettate dall’ambiente esterno, bensì dall’influenza di sottouniversi, quello delle muffe e dei funghi, che si stagliano in maniera consapevole nel processo decisionale. L’uomo diventa così schiavo dei più grandi organismi viventi che popolano la Terra.
Il sound del duo si sviluppa lentamente e in maniera avvolgente,ricoprendo l’ascoltatore con un imponente muro sonoro inquietante e un malinconico (Megaverse) frutto di un’architettura sonora figlia di droni cupi e densi. The House on AshTree Lane è un inno alla rinascita, con i droni che cadono come pioggia che si differenziano da quelli usati in precedenza creando un’atmosfera straziante pervasa da ronzii spettrali. Tracce come Petris Fractals raggiungono alti livelli di emotività grazie alle loro raffinate armonie e la capacità del duo di cambiare radicalmente toni da una traccia all’altra. Si passa così dalla pacata e riflessiva Those Sparkling Fires in That Eternal Void di un’ eterea e brillante bellezza, ai toni gelidi e metallicidi Once Upon a Time in Cybertron caratterizzata da una maestosa forza abrasiva.
È un momento prolifico e debordante d’idee quello che stanno vivendo i Cernichov che ci immergono in un mondo distopico nel quale la natura s’impossessa del suo regno sottomettendo e rendendo schiavo l’ospite per eccellenza, l’essere umano.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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