Chelidon Frame: un’immersione sonora in spazi inesplorati
A un anno di distanza da Flatline Voyages, ritorniamo a esplorare l’universo sonoro di Chelidon Frame, il progetto di Alessio Premoli dedicato alla musica elettronica sperimentale. Utilizzando una ricca tessitura di field recordings, interferenze radiofoniche, chitarre e suoni elaborati, Chelidon Frame ci invita a immergerci in un’esperienza sonora intensa e claustrofobica.
Pubblicato da Webelotrax, etichetta discografica del Colorado, In Open Circuits è il suo nuovo Ep, composto da quattro brani che hanno una storia lunga e affascinante, con alcune delle prime registrazioni risalenti all’inizio del 2020. Negli ultimi cinque anni, l’artista ha più volte approfondito il materiale, manipolando suoni, aggiungendo e rimuovendo strati, tornando al nucleo originario e, in diverse occasioni, ripensando completamente ogni composizione. Nel 2024, dopo aver collaborato con Webelotrax, Premoli ha sentito che era finalmente il momento giusto per dare a queste quattro tracce una chiusura significativa e un contesto adeguato in cui emergere.
Il titolo dell’Ep trae ispirazione dal libro We Are in Open Circuits: Writings by Nam June Paik, una raccolta di scritti e saggi del pioniere della videoarte June Paik. In Open Circuits riprende i concetti di Paik esplorando il profondo legame tra tecnologia e arte, evidenziando come i media elettronici possano trasformare la nostra esperienza estetica.
Rarefatto e inquietante, l’Ep si apre con la title track, un brano caratterizzato da un’alternanza avvincente tra sonorità elettroniche inquietanti e momenti di calma, arricchito da frammenti sperimentali e rumori che evocano un’atmosfera introspettiva.
Scene Four si presenta come un flusso sonoro avvolgente, caratterizzato da timbriche leggermente monocordi che si materializzano in un alito di vento caldo. Questo suono scorre lentamente, transitando gradualmente dall’oscurità verso la luce. Il brano incarna una profonda ascesi spirituale e cosmica, rivelando una ricca complessità di dettagli e una potenza evocativa straordinaria.
In Open Circuits si presenta come un ascolto estremamente soddisfacente, condensando 28 minuti di pura immanenza sonora. Questo Ep riesce a catturare un equilibrio espressivo e creativo, in cui l’energia si fonde con uno stato ipnotico, offrendo un’esperienza avvolgente e coinvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.