Chelidon Frame: la solitudine dei numeri primi
Due anni dopo l’uscita del live in studio Wings In The Dark realizzato a quattro mani con Giuseppe D’Aiuto in arte Discontinuation of Treatment, Alessio Premoli aka Chelidon Frame è pronto a tornare in pista con il nuovo Ep Nobody Lives Here.
Sintetizzatori analogici e digitali, droni, nastri, chitarre, arpa, xaphoon, field recordings ed elaborazioni sonore convergono nelle quattro nuove tracce di Chelidon Frame per una miscela di ambient, noise e drone.
Se con il lavoro precedente Premoli immortalava l’essenza di un set dal vivo data l’impossibilità di suonare in giro a causa dell’arrivo della pandemia, con Nobody Lives Here il nostro affronta il vuoto interiore e il senso di solitudine attraverso l’uso di suoni elettroacustici, trame ambientali, spazi desolati e atmosfere glitch.
Un sound processato, a tratti harsh, pulsante e cupo come si evince già dalla prima traccia, Cluster of Dust, nella quale affiorano sciami cibernetici e una materia sonora vivida dal rigore geometrico in grado di trasportarti in una dimensione tetra e sinistra. L’ambiente costruito da Chelidon Frame è delineato da bordate di detriti sonori, suoni asettici e cerebrali che si muovono tra sonorità suggestive e ambientali.
La successiva Atarassia vive di momenti diversi: la prima parte è una ventata di droni e scie elettroniche combinate per creare uno stato di tensione ed un effetto destabilizzante. Immediatamente il buio scompare lasciando spazio a luminosi rintocchi metallici e corde pizzicate che infondono un senso di quiete e di pace. Nella parte finale ritornano le sonorità dark ambient iniziali mescolandole a glitch, riverberi e microtoni.
L’Ep si conclude con i dodici minuti di Everything is Television, nei quali l’ambient e l’elettroacustica si fondono creando uno spazio austero. A differenza delle tracce precedenti, gli sprazzi melodici vanno ad incastrarsi perfettamente con i suoni modulati e le basse frequenze, coniugando una grammatica ambientale magniloquente.
Dietro la poetica ambient di Nobody Lives Here si cela un affresco della società contemporanea, un messaggio semplice ed efficace che traspare nei fugaci momenti di ottimismo e nell’incedere drammatico tra stratificazioni e distorsioni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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