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Oneiris: passato e presente di Chloe Lula

Il ritorno alle origini, sonore o personali che siano, è un momento che arriva più o meno sempre nella discografia di un musicista. Un topos che può prendere forma talvolta nettamente, altre volte sfumato, ma che resta comunque una tappa non tanto obbligatoria quanto sentita, come se ci fosse la necessità di riprendere in mano un filo lasciato tempo addietro.

Visto da quest’ottica, il nuovo Oneiris, in uscita il 22 novembre 2024 per Subtext, assume sfumature che vanno oltre la semplice evoluzione musicale di Chloe Lula. Residente a Berlino, è nota principalmente come dj techno e a questo proposito paradigmatico è Errant Bodies (2021), totalmente immerso nella techno berlinese con sprazzi qua e là di industrial ed EBM.

Meno conosciuto è il primo approccio dell’artista statunitense quando era ancora minorenne: prima di addentrarsi nella musica elettronica, studia il violoncello al Conservatorio di San Francisco ed è forse proprio per scappare dalle rigide regole accademiche che decide di cambiare radicalmente il mondo sonoro di riferimento.

Alla luce di queste premesse Oneiris va letto, probabilmente, non solo come un modo di riappropriarsi della propria gioventù musicale, ma è anche una chiave per “fare pace” con un capitolo di vita nascosto da troppo tempo.

Ispirata dalla musica di Hildur Gudnadottir, Max Richter e Yair Elazar Glotman, Chloe Lula ha un approccio che riesce ad essere tanto rispettoso dello strumento quanto iconoclasta nella sua strenua volontà di farlo suo. Una ricerca di un suono personale che si traduce nell’opening track Prelude, dove alle trame “classiche” del violoncello seguono dei feedback sotterranei che preparano il terreno alla successiva Fossa, che accentua ulteriormente battiti e pulsazioni.

Brano dopo brano, ad impressionare positivamente è la volontà della musicista di riuscire a coniugare passato e presente: il violoncello non segue la schematicità accademica, ma si erge libero e privo di compromessi, come succede nell’enigmatica Suspension, o addirittura sembra essere declinato nel clubbing in Ellipsis.

Oneiris è un esperimento a tutto tondo, che parte dalla musica e arriva fino alla vita stessa. Il coraggio di Chloe Lula va apprezzato in un mondo musicale ormai sempre più appiattito nella comfort zone e fa perdonare anche una certa ridondanza avvertita con il passare dei minuti. Non un semplice divertissement, ma un disco fatto col cuore.



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