Christian Löffler e il tributo alla musica classica
Invitato dall’etichetta Deutsche Grammophon a rielaborare i luminari della musica classica, Christian Löffler pubblica il 12 febbraio 2021 Parallels, il suo personale tributo ai più grandi compositori, inclusi Beethoven, Chopin e J.S. Bach.
Partendo dalle registrazioni originali degli anni ’20 fino agli anni 30’,Christian Löfflerha interconnesso il suo stile elettronico con le parti classiche a sua disposizione.Il tratto delicato e sofisticato del musicista tedesco mette in evidenza il lato umano e accessibile della musica classicamantenendone la naturale bellezza attraverso composizioni minimaliste dai colori tonali e dalle sfumature espressive.
Il primo bagliore di luce arriva da Parsifal, la traccia di apertura, un crescendo di note ariose. Gli archi si fondono con l’elettronica dando una sensazione di conforto. Con Moldau veniamo avvolti da un’atmosfera distesa disegnata dai leggeri oscillatori che crescono per tutta la durata del brano. Un fluire musicale carico di pathos dalle melodie nostalgiche e malinconiche. Interessante come Christian Löffler faccia dialogare un beat tech-house con le parti acustiche, ciò mostra la sua concezione di musica classica fortemente connessa con lo sviluppo tecnologico. L’eterea Nocturneè pervasa da una malinconica melodia ambient-techno, con questa traccia la musica classica incontra la musica da club e diventa accessibile a tutti.
La timida apertura di Pastoral ci conduce in uno scenario armonioso: la sesta sinfonia di Beethoven viene combinata con i suoni atmosferici dei synth e del pad, campionata una breve melodia di flauto e il gioco è fatto. Ne viene fuori una traccia calda come un abbraccio, avvolgente e protettiva ma allo stesso tempo con un velato tono di malinconia.
La magnetica e introspettiva Fate incanta per la sua progressione ritmica e per la lucentezza delle sue armonie, strati su strati di sintetizzatori modulati e un beat energico costruiscono una trama delicata e inebriante che fin da subito cattura l’attenzione dell’ascoltatore immergendolo in un’atmosfera sognante. Si chiude l’album in punta di piedi con Funebree i suoi 14 minuti dal respiro new age. La traccia si muove tra leggere pulsazioni e un’armoniosa parte orchestrale guidata dalle note pizzicate degli archi in perfetto equilibrio tra lo stile elettronico minimalista di Löffler e la musica classica.
Le grandiose e architettonicamente complesse composizioni classiche vengono filtrate attraverso la sensibilità di Christian Löffler, l’artista tedesco le fa sue dandogli una nuova visione e trasformandole in paesaggi sonori morbidi dalle trame ambient.Il risultato non è mai scontato e banale, coerente e rispettoso nei confronti delle registrazioni originali utilizzate per i brani.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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