Il puntinismo elettronico di CoH
Attivo dagli anni Novanta, CoH alias Ivan Pavlov, è un sound artist russo con sede a Stoccolma. Coh si pronuncia “son” e deriva da una parola russa dal significato di sognare o dormire. La sua musica è un mix avvincente di ambient, glitch, sperimentazione ed elettronica tra suoni acustici e programmati.
WYGG (While My Guitar Gently Weeps), titolo dal chiaro riferimento ai Beatles, è la sua ultima uscita pubblicata su NOTON il 29 aprile 2022, il seguitodi Music VO prosegue l’esplorazione di paesaggi elettronici e digitali iniziata con l’album precedente.
Il disco si apre con una combinazione ditoni acustici (quelli della chitarra) e toni elettronici supportati dai vivaci glitch. Fear into Dust nasce dall’incastro tra sonorità materiche e melodiche, un flusso di algoritmi metallici e bassi meccanici che alimentano una trama industriale e post-techno.
A seguire WYGG [For Tom Waits] è un mix di ritmi instabili e decostruiti basati sul suono della chitarra. Un’elegante traccia di elettronica minimalista formata da sottili strutture ritmiche che sul finale aumentano d’intensità, innescando nella traccia una sensazione di inquietudine.
Con Gear Chill Spell Pavlov immerge l’ascoltatore in un vortice di glitch e ritmi nervosi modulati trasformandoli in una sorta di puntinismo elettronico che accompagna le melodie della chitarra. Una composizione elettrizzante che offre una narrazione dinamica ed espressiva nella sua fragile astrazione.
Arrows of Faith è un intreccio di onde sinusoidali, arpeggiatori e modulari lavorano in combinazione con le orientaleggianti armonie della chitarra per ricamare una complessa trama elettronica nella quale si fondono toni e timbri differenti.
WYGG è un album basato sulla dualità tra l’armonia dei suoni acustici e i guizzi elettronici, un album ricco di dettagli che emergono ad ogni ascolto. CoH è un artigiano del suono che modella sapientemente combinazioni ritmiche e frammenti elettronici con la chitarra creando uno stile estremamente personale.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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