Lo ying e lo yang Coinhammer
Coinhammer è il nuovo progetto del compositore Daniel Knox e dell’artista elettronico multidisciplinare Nick Jones. Dimenticatevi il suono baritono e l’ironia dei testi del cantautore di base a Chicago,il debutalbum del duo, pubblicato il 31 maggio 2021 per Thinkbreak Records/H.P. Johnson Presents, è un disco di musica neoclassica cupa e onirica.
L’inizio è affidato a Opener, una rilassante strumentale. Un flusso morbido costruito attorno all’uso degli archi, impreziositi dai fieldrecordings come il cinguettio degli uccelli che dà all’ascoltatore quella sensazione di essere immerso nella natura. Un inebriante brano neoclassico ricco di luce e speranza.
Un’esperienza immersiva che passa con facilità da momenti distesi ad altri, come In Memoriam, cupi e inquietanti. La seconda tracciaè l’altro lato della medaglia dei Coinhammer, un brano che offre quasi sei minuti di ansia e tensione tra i rintocchi di un orologio e i suoni atmosferici uniti per vivacizzare una produzione statica e lenta. Cigolii sinistri, stridori e suoni metallici incutono un senso di spaesamento, come se la musica fermasse il tempo senza capire bene dove ci troviamo e soprattutto perché.
Alternate Rewinder è il capitolo ambient del disco: un battito minimale si staglia su un tappeto di sintetizzatori che s’intrecciano delicatamente per creare un tessuto estatico e ovattato ricco di impercettibili sfumature. Un brano che evidenzia la sensibilità e la poetica elettronica dei due musicisti americani. Poesia pura è la delicata quanto essenziale Hallow. Un pianoforte che suona morbido,emozionando con la sua semplicità ed uno sfondo etereo ad esaltare la magia dello strumento a corde.
Coinhammer è un album che vive di alti e bassi, meno convincente quando i due si cimentano con la sperimentazione risultando talvolta ostici e pesanti, estremamente efficaci con i brani neoclassici nei quali racchiudono emozioni e spontaneità, il punto di partenza dal quale Daniel Knox e Nick Jones dovrebbero proseguire per il futuro.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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