La musica come terapia
Pubblicato il 12 novembre 2019, Orphans è l’Ep del producer e compositore statunitense Colin Self, nato come prequel all’album Siblings (RVNG Intl. 2018) che raccontava la storia di una famiglia non biologica che si riuniva su un pianeta danneggiato. Orphans contiene due pezzi inediti, una bonus track rivisitata e un remix firmato da Planningtorock.
L’Ep inizia con l’’epica apertura vocale di Dispossessed che racconta l’arrivo della famiglia su un nuovo pianeta, il loro apprendimento per esistere e sostenersi insieme. Un’aria gioiosa e orchestrale arricchita dal flauto di Eva Essex, una sinfonia pomposa che risalta le doti canore di Self.
Once More mette in evidenza la straordinaria gamma vocale del compositore dell’Oregon. Una traccia angelica come se Enya incontrasse Arca, “cantare è un atto molto liberatorio – dichiarò Self ai tempi di Siblings – ti consente di lasciare il tuo corpo e toccare le persone con il suono”.
Polyvagal apre le porte dei club di tutto il mondo con la sua produzione fondata su una linea di basso acida realizzata col Korg Polysynth, stratificando le urla vocali e arricchendo il tutto con una ritmica scarna basata su clap e hi-hat.
Dedicato alla teoria polivagale di Porges secondo la quale l’evoluzione della regolazione neuronale del cuore è legata all’esperienza affettiva, all’espressione emotiva, alle espressioni facciali, alla comunicazione vocale e al comportamento sociale. La teoria sostiene che il controllo neurale del cuore è connesso, da un punto di vista neuroanatomico, al controllo neurale dei muscoli del volto e della testa. Self ne fa un manifesto come modello per comprendere la musica come terapia (in particolare attraverso il rilascio vocale in relazione al corpo), un appello a guarire il sé attraverso la gioia e la catarsi.
Se vi fosse sfuggito Siblings o il debut album del 2015 Elation, Orphans è il modo giusto per approcciarsi alla musica libera, aliena e contemporanea dell’androgino Colin Self, un artista da tenere d’occhio che incorpora nella sua musica techno, pop, folk e ritmi da club.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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