Colonel V. e la sua conferma blues
Side A/Side B
Da queste parti è calata la notte, mentre scelgo il disco della serata, mi accendo una sigaretta e penso che niente vorrei fare se non alzare il volume e perdermi in una insolita chiacchierata con uno sconosciuto. Ora, quante serate gloriose iniziano così? E quanto è di vitale importanza trovare la giusta colonna sonora?
Attraverso le tormentate nubi di fumo solo il blues può riscattarci e solo quello suonato da chi lo sa fare. Colonel V. e il suo ultimo The Millenary Preacher sono la risposta giusta. In uscita il 7 dicembre 2020 per L’Amore Mio Non Muore Dischi, registrato a Forlì e immerso in una location strappa-risentimento, The Millenary Preacher è un disco vecchio stile, firmato dal misterioso alter ego di Paul Venturi.
Cantante e chitarrista blues da vent’anni portavoce del genere, Colonel V. propone otto tracce post-blues che hanno una struttura solita, dall’inizio alla fine.
Side A: alla tormentata e un po’ rock Rosy vengono affidate le presentazioni, e la vedi lì che balla come una matta, fiduciosa nel lasciare conferma della sua anima ribelle ad un pezzo come Rock Is The Rock, così nel caso non l’aveste capito. Kind O’Livin’ ci riporta a quella sigaretta blues che ci ha ispirato la scelta del disco, per 3’46’’ di seduzione e respiro affannato, per poi rilanciare il sound in pista con American Stew, anzi più che in pista sotto ad un palco, che questa live spacca sicuro!
Side B: apre il pezzo omonimo del disco, che aggiunge una sana dose di elettronica e punk all’arredamento della stanza in cui si sta svolgendo questa storia. Dopo una velocissima e spigliata I Aint’t Gonna Be Your Dog, ad una estroversa Mary viene lasciata la chiusa, lasciva e con un drink in mano, appoggiata a tutti i pezzi che l’hanno preceduta, si avvia sicura verso l’uscita.
Tutta questa sinfonia di sensazioni e storie sono racchiuse nel lavoro di Colonel V. che potrebbe rivelarsi una porta magica per scappare dalla banalità e l’approssimazione della musica fatta senza alcun senso.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti