Il nuovo funky dei Colver, tra ritmo e sperimentazione
Finalmente Funky!
Ascoltare un nuovo disco e soprattutto un nuovo gruppo, negli ultimi tempi, significa mettere in conto che, con molta probabilità anzi assoluta certezza, ciò che è venuto fuori, il risultato del lavoro fatto dal gruppo o dell’artista, sia stato concepito in isolamento o comunque abbia a che fare con questi tempi Incerti che ci hanno bloccato spesso dentro quattro mura.
Non è il caso dei Colver e aggiungerei, fortunatamente! Non perché il loro disco non si è stato scritto in questo periodo, ma perché non hanno abbandonato i loro obiettivi stilistici, correndo il rischio di essere suggestionati dalla pandemia e dall’isolamento.
I Colver sono una band belga che ha proposto il primo Ep della loro carriera dal titolo Walk Swim Fly, in uscita il 24 settembre 2021 e completamente auto-prodotto. In cinque molto Funky e divertenti tracce, i Colver hanno mostrato apertamente il loro stile, già dal primo singolo Thinking Out Loud prodotto da Greg Remy che ha immediatamente suscitato l’attenzione di vari media, tanto da diventare subito molto popolare.
Walk Swim Fly, cammina, nuota, vola: un’esortazione, una liberazione che dalla prima traccia Do It Wrong fino all’ultima Bitcoin Billionaire, affrontala contemporaneità con leggerezza e attraverso sonorità funky, in lo-fi, davvero davvero uniche. True Detective, che gioca con i codici delle serie di crimini e di psicologia, accompagnato da un pizzico di hip hop; inoltre le percussioni sono vincenti nel brano Welcome Back to Sunny Ghost City, traccia che strizza l’occhio alle perdizioni da rave party, come raccontano gli stessi Colver.
La voce e i cori sono perfettamente armonizzati e si palesano suadenti e raffinati nella loro complessità, che tiene l’ascoltatore completamente dentro l’Ep, senza dimenticare una chitarra potente e dinamica.
Un disco colorato, un gruppo avvincente che è sicuramente pronto ad affrontare i palchi conosciuti e non.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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