Cornea: vedere attraverso il suono
È possibile “vedere” i suoni? La risposta la danno i Cornea, trio padovano formato da Nicola Mel (chitarra), Andrea Greggio (batteria) e Sebastiano Pozzobon (basso). Con Apart, esordio discografico pubblicato il 16 aprile 2020 da Jetglow Recordings, i tre si cimentano in un post-rock vibrante, con influenze shoegaze e psichedeliche. La band veneta disegna paesaggi mozzafiato, profondi ed intensi. Gli strumenti diventano così i pennelli con i quali dipingere tele fiabesche, sognanti e cosmiche. Dove non arriva l’occhio umano, arriva il sound dei Cornea
L’apertura affidata a Daydreamer è un paesaggio onirico, una calma apparente pronta a svanire a colpi di distorsioni. Un episodio maestoso in un crescendo emotivo retto da un muro di suono creato dalla sezione ritmica sul quale la chitarra carica di delay va a dare le sfumature alla traccia. A seguire la crepuscolareKingdom con le sue influenze post-metal. Un sound ruvido e crudo dettato dalle incursioni violente della chitarra mentre il basso risulta il perno fondamentale sul quale regge la granitica impalcatura della traccia.
Con Saltwater entriamo nel mondo fragile ed emozionale dei Cornea: una strumentale che scalda il cuore con le sue trame oniriche e ammalianti. Un inizio all’insegna delle armonie lineari di chitarre alla T.W.D.Y. che, seppur non brillando per originalità, danno una ventata di freschezza. Il finale è un crescendo di suoni che stravolgono le armonie iniziali: i tre tirano su un sound monolitico dalla spaventosa compattezza sonora. Diver con le sue atmosfere oscure e una batteria avvolgente pone la parola fine ad Apart.
Con Apart i Cornea ci hanno visto lungo: il loro esordio è un lavoro maturo, dinamico e fortemente coeso, che fa ben sperare per il futuro, un album equilibrato nel quale convivono momenti taglienti e tirati a melodie ricercate. Consigliatiai fan di Caspian, God Is An Astronaut, Russian Circles e This Will Destroy You.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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