Il mix perfetto di Costanza Francavilla
Nominato miglior documentario al Festival del cinema di Venezia 2018, Friedkin Uncut offre uno scorcio introspettivo della vita e della carriera artistica di William Friedkin, straordinario e non convenzionale regista di film di culto.
Dalla colonna sonora realizzata da Costanza Francavilla, registrata presso l’Ibiza Bloom, ne è stato estrapolato un Ep pubblicate il 29 novembre 2019 in formato digitale da Zerokilled Music. L’artista romana disegna atmosfere cupe attraverso l’uso di synth modulari e synth analogici anni ’70, il tutto impreziosito dalla presenza del violoncello: ne scaturisce una musica evocativa tra elettronica e neoclassicismo.
L’Ep si apre con Heart Vertigo: suoni morbidi ed eterei fanno da sfondo al piano pizzicato che si poggia delicatamente sul violoncello. La traccia è in grado di creare spazi immensi e di avvolgerci con un suono pieno e corposo. Un cuore pulsante e mistico per Nocturnal Voices che rimanda alle produzioni di Trent Reznor e Atticus Ross. Un incedere lento e ansiogeno per una traccia che vive d’intrecci sonori e che gioca con le dinamiche.
One Take è tra le cinque quella che risplende di più: un sound arioso e armonico che si colora di piccoli frammenti elettronici e note sospese del piano senza che gli uni prevalgano sulle altre ma dialogando insieme al fine di ricercare la melodia perfetta. Una coda finale avvolgente è la conclusione perfetta per una traccia che ci apre la mente e ci fa viaggiare.
Col tempo Costanza Francavilla è stata in grado di cucirsi addosso un sound personale e riconoscibile, nato dall’incontro di elementi apparentemente distanti come i synth modulari, il violoncello e l’hang drum, ma che usati con maestria e sapienza e bilanciati per ottenere un mix perfetto fanno della musica della produttrice romana un’esperienza sensoriale. Friedkin Uncut non è da meno alle altre tre produzioni che la Francavilla ha rilasciato nel medesimo giorno, un lavoro interessante che mette in mostra il lato più cupo della musicista.
Leggi l’intervista a Costanza Francavilla QUI
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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