Rilassarsi con la musica di D.K.
D.K. (Dang-Khoa Chau) è un produttore parigino di musica elettronica dal tocco anni ’80 con vibrazioni synthpop. Dopo aver pubblicato per etichette prestigiose del calibro di Antinote e Good Morning Tapes, approda sull’etichetta di Valencia Abstrakce Records con una raccolta di registrazioni catturate durante le esibizioni dal vivo tra il 2017 e il 2019.
Eighteen Movements, questo il titolo dell’album uscito il 15 luglio, si allontana dalle piste da ballo per intraprendere un viaggio meditativo fatto di paesaggi sonori ambientali, ritmi tribali, fieldrecordingse morbide atmosfere.
L’inizio è ipnotico e scintillante con Clarity, un brano dall’atmosfera rilassata basato su percussioni tribali e toni prismatici per una composizione dal sapore New Age. Full Consciousness si apre al suono dei colpi delle campane che andranno a comporre il pattern ritmico del brano. Una tracciameditativa e ammaliante dalla trama semplice ed efficace composta daprogressioni di sintetizzatori. Un flusso sonoro dal ritmo lento per uno dei momenti salienti del disco.
In Mirror fraseggi percussivi dilatati s’intrecciano con elementi ambientcreando un tappeto sonoro sognante. Le percussioni così modificate si camuffano da bolle imitando un paesaggio marino nel quale l’ascoltatore si può tuffare e meditare.
The Other Side vira in direzione dub con le percussioni in funzione della sintesi elettronica che incontrano un drone cavernoso. Questi elementi messi insieme generano una strumentale intrisa di esoterismo e sensualità.
Il finale di Eighteen Movements è affidato agli ambiziosi undici minuti di Awakening. Dopo un breve intro affidato ai fieldrecordings e all’hangdrum, D.K. realizza un poema sinfonico di sound meditation: battiti elettronica fanno da sfondo ad un tappeto carico di risonanze e riverberi che lentamente svaniscono in dissolvenza.
Eighteen Movements è l’album giusto per rilassarsi, staccare la spina e dimenticarsi della vita quotidiana. Una ventata di sollievo per questa vita frenetica grazie al viaggio esplorativo che attraverso i suoni ci fa compiere D.K.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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