Nella giungla metropolitana di Dadub
Techno, dub, ambient e drone da sempre sono gli ingredienti di Dadub, progetto fondato da Daniele Antezza affiancato negli ultimi anni da Marco Donnarumma. Con l’ingresso in pianta stabile di quest’ultimo il duo con sede a Berlino si è arricchito di nuova linfa: ispirati dalla filosofia contemporanea, dalla fantascienza, dal sound design e dalla forza materiale dei suoni a bassa frequenza, hanno portato il duo a esplorare nuovi territori. Sonorità scure e rarefatte generate da synth analogici trovano così il giusto equilibrio in quello che i due hanno coniato come “Post-Apocalyptic Dub”.
Con A Sun Called Moon il duo ha dato alla luce la loro prima uscita per la prestigiosa Ohm Resistance di Kurt Gluck aka Submerged. Le quattro nuove tracce, rilasciate il 20 marzo 2020, sono paesaggi futuristici disegnati da bassi profondi e ritmi ossessivi che vanno a colpire la psiche umana, a metà strada tra le produzioni di Scorn e degli Autechre.
In apertura l’Ep ci accoglie con i suoni sinistri di The Time You Killed: dark ambient dalle basse frequenze magmatiche con pulsazioni smorzate e venature rumoristiche. I WouldGladly Die (For The SameReason) è un tetro rituale mistico, ritmica jungle estremizzata con incursioni tribali, groove spaziale e una buona dose psico che fa di questa traccia un mix tra The Bug Man e Aaron Spectre. Con Past Times Present Ruins il ritmo si abbassa, i battiti rallentano per dar spazio a un mix di techno e trip hop fumoso quanto rarefatto. Chiude l’Ep It Was Too Soon, con l’ultima traccia ritornano i ritmi tribali, breakbeat violenti con droni leggeri sullo sfondo che contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante.
In conclusione Dadub supera il suo Horror Vacui con A Sun Called Moon, Daniele Antezza e Marco Donnarumma vanno oltre la propria confort zone, ridisegnando i confini della propria musica.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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