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La voce di Dalila Kayros strumento di esplorazione della psiche umana!

L’oscurità della mente umana ha sempre affascinato e inquietato, ma è proprio in questo labirinto di emozioni che Dalila Kayros trova la sua voce. Con Khthonie, la cantante, ricercatrice vocale e compositrice, prosegue il viaggio intrapreso con Animami, immergendosi in un mondo sonoro che celebra la dualità della Creazione e della Distruzione, prendendo in prestito l’essenza primordiale della terra.

Realizzato in collaborazione con Danilo Casti, l’album si fa portavoce di una riflessione profonda che affonda le radici nella mitologia greca, evocando la figura di Chthonie, la divinità che regnava sull’oltretomba. Qui, dove il suono si trasforma in grido e lallazione, la voce di Kayros diventa un potente strumento di esplorazione della psiche umana, un viaggio sonoro che fluttua tra il Divino e il Terreno, invitandoci a confrontarci con le nostre tenebre interiori e a riscoprire la forza che sorge dal profondo.

Rilasciato il 4 aprile 2025 per Subsound Records, Khthonie rappresenta l’apice creativo per Kayros, che spinge la sua voce al limite per dare vita a una narrazione coinvolgente. «La voce non deve necessariamente essere piacevole», afferma l’artista. «Non deve essere sempre accomodante, ma deve trasmettere il sentire di ciò che accade intorno a noi, in questi tempi apocalittici».

La canzone Nea si distingue per la sua fluidità, fondendo sapientemente elettronica raffinata e nebbiosa, con un ambiente sonoro siderale. Le melodie ipnotiche, unite a un’atmosfera plumbea, sorreggono la voce dell’artista, che si muove tra tradizione, avanguardia e una costante ricerca linguistico-espressiva.
Mitza si presenta come una delicata ninna nanna, un canto magnetico che si distende su tappeti elettronici, trasfigurando quello che potrebbe sembrare un primitivo canto popolare. L’effetto straniante generato dai suoni rarefatti dei synth e delle percussioni industriali si contrappone a un irresistibile intreccio emotivo, arricchito dalla voce incantevole che guida l’ascolto.

Susneula rappresenta uno dei momenti più intensi di tutto il progetto Khthonie. L’elettronica di Danilo Casti, in veste di produttore, non si limita solamente a esaltare la voce della protagonista, creando un’atmosfera unica. Questa traccia, che si sviluppa per quasi nove minuti, si apre con un’invocazione che ricorda una filastrocca. Nei minuti successivi, emerge una forte componente sciamanica, con una ritmica che incita, rallenta e accelera, dando vita a un vero e proprio rituale sonoro.

Possiamo affermare con certezza che Khthonie è il miglior album finora realizzato da Dalila Kayros. La forza di quest’opera risiede nella potenza espressiva della sua voce e nella capacità di non essere incasellata in un genere prestabilito. L’album abbraccia una fluidità senza confini, sia linguistici che espressivi, grazie a un approccio innovativo alla scrittura e alla performance.



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