I Damāvand omaggiano Sayat Nova
As long as you come to my garden è la sesta uscita della serie Decay Music di Die Schachtel firmata dal duo Damāvand. L’album di debutto del progetto di Gianluca Ceccarini e Alessandro Ciccarelli è un omaggio ai testi del trovatore armeno Sayat Nova, liberamente ispirato al film cult sulla sua vita Il colore del melagrano (Nřan guynə, 1968, URSS) diretto da Sergei Parajanov.
As long as you come to my garden è un mix di noise, elettroacustica e ambient con riferimenti alla tradizione musicale del Medio Oriente, ispirato all’immaginario onirico de Il colore del melagrano.
Il duo mostra la propria concezione “materica” di musica tra droni, echi di synth analogici, strumenti acustici, sample e oggetti amplificati, ne viene fuori un lavoro fortemente evocativo inteso come un viaggio immaginativo verso spazi lontani e tempi arcaici indefiniti.
Il primo dei sei episodi dell’album, Part 1 or Water filled of immortality, si presenta come una fredda coltre di ghiaccio sospesa tra i cupi droni dark ambient e le sonorità elettroacustiche più metalliche e taglienti. Il tutto è impreziosito da campioni vocali tratti direttamente dal film.
Microtoni velenosi si muovono in Part 3 or The Sultan and the Khan, nella terza traccia il suono di corni e strumenti a corde di origine persiana si mischiano con una ventata di droni cupi lasciando emergere un senso di malinconia per un passato perduto. Nella successiva Part 4 or A cypress-tree, sugar thy tongue, in sooth la trama si fa più fitta: strati di rumore dai quali emergono gli arpeggi degli strumenti a corda che si snodano in un labirinto di detriti elettronici guidati dal caldo suono del trombone.
Consapevoli delle proprie capacità compositive, Gianluca Ceccarini e Alessandro Ciccarelli raccolgono il lato più oscuro e rituale della propria musica. Damāvand si presenta omaggiando Sayat Nova attraverso un materiale sonoro suggestivo che si presenta come una ragnatela di suoni asfissianti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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