Daniel Bachman: la chitarra come non l’hai mai ascoltata
Nel panorama musicale contemporaneo, raramente ci imbattiamo in un album capace di catturare l’essenza di uno strumento e trasformarlo in un collage sonoro ricco di sfumature. Moving Through Light, il nuovo lavoro del talentuoso Daniel Bachman, si distingue proprio per questa audace scelta: un’opera interamente dedicata alla chitarra fingerstyle, in grado di trasportare l’ascoltatore in un universo sonoro unico.
Ogni traccia è un elegante intreccio di voci sovrapposte, droni ipnotici e melodie minimaliste, creando un affresco sonoro di pregevole fattura. Bachman emerge come un innovatore, fondendo tecniche tradizionali e innovazioni moderne in una forma espressiva che reinterpreta il concetto stesso di chitarra. In questo modo, offre un nuovo e affascinante modo di vivere la musica, avvolgendo l’ascoltatore in un viaggio sonoro di straordinaria bellezza.
Tracce come Now sorgono da intricati grovigli di droni, dai quali si dipanano melodie minimali di chitarre, dando vita a un’atmosfera avant-folk di forte carica evocativa. In There is a house in the distance (enter these rooms), emergono intensi chiaroscuri funerei, creati dai toni cupi della chitarra che si intrecciano in un loop, generando così un vento sonoro fitto e avvolgente.
Con Fall into/out, Bachman trasforma la chitarra in uno strumento percussivo e dronico, in cui le sonorità si sovrappongono a delicate melodie di chitarra fingerstyle, creando un’atmosfera immaginifica e inquietante. Questo brano strumentale si distingue per i suoi contrasti, dando vita a un’esperienza sonora affascinante e coinvolgente.
Moving Through Light non è solo un album, ma una necessità espressiva che riflette l’intimità e la vulnerabilità dell’artista. Ogni nota è un tassello di un discorso personale, un invito a esplorare le profondità delle emozioni umane attraverso la pura potenza della chitarra. In questo senso, il lavoro di Bachman trascende il confine della semplice musica per diventare un atto di connessione e autenticità, rendendo l’ascoltatore parte di un’esperienza indimenticabile.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.