Lines of Sight: travolti dal suono
Già dalle prime note del nuovo album di Daniel Thorne, fondatore e sassofonista di Immix Ensemble, si ha la sensazione di essere investiti da un’onda sonora potentissima. Avant-garde, noise ed elettronica si mescolano con partiture classiche e accenni di jazz in Lines of Sight.
Sei nuove tracce rilasciate l’8 marzo 2019 per ErasedTapes/Audioglobe, che si ispirano ad immagini complesse che viste da una prospettiva aerea si riducono a forme e linee semplici. Lo stretto confine tra il naturale e l’artificiale è espresso nella musica del sassofonista di origini australiane, ma di stanza a Liverpool.
Un album incentrato sul sassofono e sulla ricerca della bellezza, un suono creato con strati di sax che abbraccia una vasta gamma di colori.
Ascoltando From Inside, Looking Out si ha la sensazione di essere avvolti a 360 gradi da un flusso sonoro. Parti semplici incastrate tra di loro compongono un muro invalicabile. Il risultato è qualcosa di strabiliante e cosmico.
Daniel riesce quindi a fondere le parti sintetiche con quelle organiche, From the Heavensinfatti si apre con una serie di synthche danno dinamicità alla traccia. L’incresparsi e il rallentarsi fa sì che la produzione non resti piatta, puntando tutto sulla melodia, soprattutto nella parte finale in cui il sax ritorna ad essere protagonista.
Fear of Floating ci riconduce da dove eravamo partiti, chiudendo così il cerchio. Gli ottoni qui diventano delicati, si punta sulla semplicità con le linee di sax che si aggiungono in un secondo momento a dare un tono orchestrale alla composizione. La traccia inizia e finisce nello stesso modo, con la parte centrale che si gonfia
Lines of Sight è un’opera maestosa, celestiale, capace di sorprendere e di fondere insieme elementi terreni con altri che puntano al cosmo. Un album equilibrato, da ascoltare più e più volte per coglierne la giusta prospettiva.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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