Ritorna il Rock supremo dei canadesi Danko Jones
Toronto, 1996, nasceva la band dei Danko Jones, hard rock come marchio di fabbrica e 8 album alle spalle, a cui si dovrà sommare A Rock Supreme, in uscita il 26 aprile 2019 per l’etichetta AFM.
Potrei dedicare un intero articolo sulla necessità di rinnovo musicale nel mondo del hard rock e del metal, eppure, determinati dischi, fin dal primo ascolto, fanno sì che la testa si muovi, che le dita tamburellino sul personal computer a ritmo. Un disco irresistibilmente rock! Mentre si rimanda con evidenza alle composizioni del mondo anni ’80-90, ma, devo dire, con fottutissimo stile, eleganza e personalità.
Determinate tracce son destinate a restare nella storia, sicuramente quella dei Danko Jones, complice anche una pronuncia canadese e frasi d’impatto in repeat. Si parte subito con I’m in a band, in cui il beat plastico del tom dona una leggerezza ritmica, la richiesta di Rock’n roll! viene citata più volte negli intermezzi con impeto bestiale.
We’re crazy è una figata pazzesca, il c-c-c-razy con la c ripetuta e aspirata risuona più volte ed è destinato a risuonare in testa per lungo tempo.
Quel che si nota nell’immediatezza sono i pezzi destinati nell’immediatezza a lasciare un segno: tutte notevolmente d’impatto, dirette ed immediate, che spingono voracemente l’acceleratore tra la preziosa voce del cantante Danko e la sezione ritmica capitanata da J.C. Calabrese e Rich Knox.
Sono meravigliata anche io, e non avrei mai pensato, in questo pazzo aprile 2019, di eleggerlo disco del mese. Un lavoro di ottima fattura, con suoni che non sbiadiscono con facilità, per ballare su un Dance-Dance-Dance e pogare su You Got Today, quest’ultima tra chitarra infuocata e batteria impazzita.
Che dire, tanto di cappello vecchi ma sempre nuovi Danko Jones and…burn in the hell!
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
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