Il canto delle balene dei Dark Morph
Giunge al secondo capitolo la collaborazione tra Carl Michael von Hausswolff e Jónsi. I Dark Morph pubblicano il primo maggio per l’etichetta svedese Pomperipossa Records (di proprietà della figlia di von Hausswolff, Anna von Hausswolff) Dark Morph II, consolidando il rapporto artistico tra il sound artist e la voce dei Sigur Ros.
Questo secondo album è composto sia da materiale contemporaneo che da produzioni del primo disco ed è stato registrato nelle isole Figi e Tonga, prodotto e mixato nei GeeJam Studios in Giamaica a gennaio 2019.
Dark Morph II segue il progetto di ricerca partito nel primo album attraverso fieldrecordings e droni, tre tracce che disegnano un paesaggio sonoro di elettronica pulsante e imprevedibile.
Nei 20 minuti di Dive-In si sviluppa una colonna sonora di droni, ambient oscuro creato per accompagnare un’installazione video dal collettivo danese SUPERFLEX, presentata a Palm Springs la prima volta l’anno scorso. Misteriosi rumori richiamano alla mente la fauna marina e creano un’atmosfera inquietante, data dalla tensione che pervade tutta la traccia.
Con Hump back Whale Choir il duo parte dal canto di una megattera, registrato con un idrofono da Francesca Thyssen-Bornemisza, usato come base per un drone ed ne esplora frequenza e tono. Suoni atonali e suoni campionati, generati e manipolati magistralmente dal duo che riesce a trovare l’equilibrio perfetto tra gli elementi naturali e quelli artificiali.
La terza traccia Dark Wave è apparentemente quella più accessibile e musicale, quasi ballabile, i campioni vengono utilizzati come parte ritmica, i field recordings di balene e gamberetti dell’Oceano Pacifico, i suoni della nave e le voci distorte la rendono ipnotica, un vero e proprio omaggio all’Oceano e alle sue creature.
Il duo von Hausswolff / Jonsi non sbaglia un colpo e ci consegna ancora una volta un lavoro audace e interessante, da non considerare come b-sides del primo album.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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