Samenreis: dal viaggio alla trasposizione acustica con i DASPO
In bilico tra approccio libero e manipolazione sintetica, sotto un nome di formazione che si pone in antitesi con le attitudini compositive del duo, dal 7 febbraio è possibile ascoltare Samenreis, lavoro d’esordio composto e missato da Davide Palmentiero e Giuseppe Pisano, a seguito dell’incontro dei due in Olanda.
Dietro supporto della label italiana Setola di Maiale, Samenreis si presenta in sole 5 tracce come un progetto esile ma non per questo inconsistente, registrato nella camera anecoica della scuola HKU di Hilversum (mastering a cura di Riccardo Martinelli). Dal titolo affiorano le immagini di passati viaggi in treno (samen = insieme, reis = viaggio), così che dagli spostamenti quotidiani il duo possa trarre input evocativi per costruire architetture sonore, utilizzando gli spazi visivi come veicolo di ricerca.
E’ evidente una certa predisposizione alla musica di improvvisazione, arricchita di contesti manipolativi ed irripetibili grazie all’utilizzo di strumenti elettronici DIY, che rispondono all’ambiente acustico cui si vanno ad interfacciare. Con questo modus operandi, DASPO si allontana dai consueti canoni della laptop music, traendone una fisica sia imprevedibile che performativa.
Alla componente interattiva si fondono le campionature ambientali, in pregevole sintonia con le incursioni strumentali più analogiche (si vedano le chitarre in Oudegracht, le frizioni d’arco di Domenico Ingenito o i violini barocchi di Jannika Lahin in Lorentzweg) ed il crossover più sintetico (i modulari di Mark IJzerman in Schiphol). Evidenti, invece, i rimandi ambient che si mescolano con le spirali droniche e si contaminano di interferenze particellari e rumori di massa. Un piano effettistico mai invasivo, al contrario raffinato, minimale e dall’ascolto fruibile, senza scadere nella faziosità del deep listening.
Tirando le somme, le 5 tracce si collocano bene nell’immaginario di fugaci soundtracks che spaziano dalle lande più introspettive alle increspature più dinamiche ed implosive, sui binari di un missaggio opaco e di contorno che avvolge l’ascoltatore nella sua confortevole elettroacustica. Samenreis è un disco che sorvola le consuetudini sperimentali di settore, approcciandosi per giusto equilibrio tra doverosa ricerca ed allettante percezione sensoriale.
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