Davide “Boosta” Dileo celebra la versatilità del pianoforte
Nuovo capitolo nella carriera di Davide “Boosta” Dileo, il poliedrico tastierista dei Subsonica, con Soloist, torna a mettere il pianoforte al centro della scena, trasformandolo in un vero e proprio contenitore di emozioni.
Armato di un elegante pianoforte a coda e di una postazione elettronica, l’artista invita l’ascoltatore a perdersi in un viaggio sonoro che esplora le sfumature timbriche e i colori della sua musica, spaziando tra mondi emotivi e stilistici diversi.
Questo viaggio si articola in tre abiti sonori distintivi: il primo abito è lo specchio, dove il pianoforte si fa strumento di riflessione e introspezione. Ogni nota diventa un dialogo intimo, trasformando la melodia in un istante di respiro e contemplazione. Il secondo abito, la manipolazione elettronica, sorprende con la sua audacia. Qui, il pianoforte si trasforma attraverso l’elettronica, creando paesaggi sonori intricati che invitano l’ascoltatore a esplorare nuove dimensioni percettive. Infine, il terzo abito, composto da quattro suite ambientali, ci conduce in un viaggio emozionale in cui il pianoforte si fonde con atmosfere evocative.
In questo modo, Boosta riesce non solo a celebrare la versatilità del pianoforte, ma anche a creare un racconto che si snoda attraverso melodie che vibrano di autenticità e innovazione.
La traccia di apertura, Cortex, è un viaggio sonoro che passa dai toni opulenti dei synth a quelli caldi e naturali della linea di pianoforte, creando un’atmosfera seducente. È un brano robusto ma al tempo stesso etereo, e la sua familiarità con i suoni elettroacustici consente a Dileo di spingersi oltre i propri limiti come mai prima d’ora.
BTW si apre delicatamente con le sole note del piano, che dominano la scena, prima che il ritmo prenda piede, trasformandosi in una progressione vivace e frizzante, con la melodia, accattivante e di facile presa, che riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore sin dal primo istante. In Slave to My Rhythm, le due anime di Boosta si fondono in un mix riflessivo e coinvolgente di influenze elettroniche e classiche.
Non sempre perfettamente a fuoco, Soloist è un album che alterna emozioni intense e delicate, rappresenta un punto di partenza per esplorare e sviluppare il lato più classico di Boosta, alla ricerca di un quid che possa renderlo un compositore distintivo nel panorama neoclassico, oggi così affollato.
Soloist è un viaggio sonoro ricco di sfumature e sorprese che mette in luce il potenziale di un talento che ha ancora molto da esprimere.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.