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Dead Bandit: non chiamatelo (solo) post-rock

Non sono cronologicamente lontani gli echi post-rock di Memory Thirteen, uscito poco più di un anno fa, ma sembra passata una vita ascoltando Dead Bandit, in uscita il 14 marzo 2025 per Quindi Records, terzo album dell’omonimo duo americano composto da Ellis Swan e James Schimpl.

Se, infatti, la loro concezione di post-rock è sempre stata lontana dalla media, prediligendo brani brevi, memorie ambient e gemme votate a una sorta d’impressionismo d’avanguardia, in occasione del nuovo album le sonorità diventano ulteriormente rarefatte e sfuggenti, immerse in una pastorale western che assume diverse sfumature brano dopo brano.

L’atmosfera continua a ricalcare quell’oscurità già presente nelle precedenti uscite e a questo proposito Weeds ne è un fulgido esempio, piazzandosi a metà strada tra l’abisso scuola Earth e una struttura di scuola post-rock “classico”, per quanto l’idea di un vero e proprio climax non passi nemmeno per l’anticamera del cervello dei Nostri.

Anzi, è proprio la destrutturazione del post-rock ad emergere minuto dopo minuto, come testimoniano sia Glass, un’allucinazione a metà fra country e dub, sia Half Smoked Cigarette, che suona il post-punk come farebbe un musicista di Americana.

Con un inizio simile, anche la parte centrale di un disco così corposo (sedici pezzi) non può essere altrimenti: l’odissea continua prima con le chitarre in primo piano di Pink, poi con la delicatezza senza tempo di The Bug fino a raggiungere un finale che mescola ulteriormente le carte, prima con la drum machine a ritmare Koyo, infine con Let the Dog Decide che restituisce quell’alternanza tra ricerca melodica e suoni rarefatti che da sempre contraddistingue il duo.

Sembra quasi una raccolta di novelle l’omonimo album dei Dead Bandit, composto da storie brevi e tutte diverse fra loro, eppur legate da un filo conduttore riscontrabile nello stile del duo, mai messo da parte ma solo declinato via via in forme diverse. Una natura sfuggente e in alcuni casi bozzettistica che può far storcere il naso agli amanti della compattezza sonora, ma che invece accontenterà chi predilige un ascolto dinamico. Scegliete da che parte stare.



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