Sunny Days: cowpunk nelle terre padane
The Gun Club, Meat Puppets, The Vaselines, un’evidente fascinazione per il country nell’accezione più alternativa possibile: per raccontare la musica dei Dead Horses è necessario partire dalle loro influenze dichiarate e fare un passo indietro fino al 2017, quando con Ballad for Losers hanno ricevuto il plauso della critica per uno stile non innovativo ma sicuramente molto personale.
Con il nuovo Sunny Days, in uscita l’11 novembre 2022 per Maple Death Records, il gruppo di Ferrara non cambia radicalmente le carte in tavola ma propone ancora una volta un sound che, partendo dalle atmosfere padane, evoca un’atmosfera geograficamente lontana ma vicina per attitudine.
Così, ecco il punk blues che strizza l’occhio all’alt-country nell’apertura cowpunk di Cant’ Talk, Cant Sleep, mentre le trame della chitarra acustica aprono Macabro, una disperata ballata folk che sembra uscire direttamente dalle lande desolate nel sud degli USA, per quanto l’essenzialità dell’angosciato testo riporti alla mente la penna di Piero Ciampi.
Allucinazioni psychobilly permeano i ritmi danzerecci di Hobo Talks che portano prima al blues destrutturato di The Cross e poi alle chitarre marziali di OD, probabilmente il pezzo che più di tutti sintetizza le influenze citate precedentemente: a colpi di echi e riff trascinanti si giunge alla maturità della forma canzone. A chiudere ci pensano i riverberi di Disappear, una specie di incontro fra twee pop e psichedelia.
Sunny Days rientra nella categoria di dischi che “non inventano nulla ma hanno tanto cuore” e in tempi in cui è stato detto e suonato ormai già tutto è più che un complimento. Infatti, i Dead Horses non si limitano ad una semplice ricostruzione filologica dei loro ascolti, né gli evidenti richiami ai gruppi citati limitano il potenziale di un gruppo che per ora non ha ancora sbagliato un colpo.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.
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