Un antipasto di industrial dub: Jaz Coleman & Deflore!
Un antipasto, proprio così, più che un vero e proprio disco. In modo inaspettato si apre il link e al suo interno si ritrovano solo tre tracce che appagano ma non chiudono lo stomaco, anzi, con fame di ascolti mi son ritrovata a riascoltarle da capo come in un loop composto da una base dub-industrial con lineamenti trip-hop, elettronici e, ovviamente, metal.
Tutto questo melting pot lo si ritrova man mano che l’ascolto prosegue. La traccia omonima dell’Ep ruba, per forze di cose, abbastanza la scena al resto. Esuberante e prorompente e direi sparata a mille. Le schitarrate doom, la voce graffiata e corrosiva che richiama ad un thrash ben più in là col tempo ed una circolarità musicale che fa sì che, al termine dei cinque minuti, il ritornello risuoni in testa in maniera ben definita.
Dopo aver toccato vette inarrivabili con un sound pazzesco, approda Sunset in the West che in prima battuta appare una Sonata in minore melanconica, quasi un intermezzo per far “riposare” gli animi. Forse è per questo che appare alquanto inaspettata la movimentazione in chiave metal symphonic del pezzo. Tutto in un chiaroscuro di echi, effetti in climax ed un pianoforte notevolmente toccante.
A chiudere il bel pacchetto confezionato dalla musica dei Deflore, aka Christian Ceccarelli e Emiliano Di Lodovico direttamente da Roma, e da Jaz Coleman alla voce (non propriamente un novellino, altrochè, è nient’altro che il leader dello storico gruppo post-punk Killing Joke!), c’è la traccia industrial per eccellenza: Transhuman World, tra una voce quasi digitale, sound metallici ed echi di boati in dissoluzione.
La combo creata da queste anime riunitesi in questo Ep è notevole: gradevole l’ascolto, la rifinitura ed il progetto.
Galeotta fu quell’apertura dei Deflore all’Orion nel 2017, ed ora non resta che attendere, famelicamente, l’evoluzione della collaborazione!
Bravi, o meglio, well done!
Classe 93, laureata in giurisprudenza, specializzata in criminologia. Praticante avvocato, scrivo di politica e di diritto su diverse testate. Sono campana ma mi sono trasferita a Padova.
Sono appassionata di musica, suono il piano ed in passato ho suonato malissimo una sgangherata Soundstation mancina.
I miei generi preferiti sono il rock alternative, lo stoner e la musica classica. Sono stata una metallara nell’adolescenza, divorando con disinvoltura i dischi degli Slayer.
Il mio compositore preferito è Prokofiev ma se la gioca con Shostakovich. Amo Elliot Smith ed ascolto con “diligenza da scolara” cose che non conosco. Normalmente sono una tipa che si appassiona con facilità.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti