Denis Frajerman: omaggio a Tiphaine
Denis Frajerman ha iniziato la sua carriera come compositore nella band sperimentale francese Palo Alto, successivamente nel 1999 ha pubblicato il suo primo album da solista, Les Suites Volodine, fortemente influenzato dagli scritti di Volodine con il quale ha il gusto per le atmosfere inquietanti, l’umorismo nero e la stregoneria. Da allora la sua carriera è decollata occupandosi di colonne sonore per il teatro, il cinema e la danza oltre ad una dozzina di pubblicazioni come solista.
Oggi con Tiphaine il musicista francese rende omaggio a sua moglie, il nuovo album infatti è stato composto per il cinquantesimo compleanno della sua signora e vede la partecipazione di Carole Deville al violoncello e Hélène Frissung al violino.
Pubblicato il 9 febbraio 2023 via Klang Galerie, Frajerman ha utilizzato ritmi e melodie arabe e balcaniche, nonché motivi della musica minimalista inglese e americana per realizzare un lavoro dall’aspetto molto lirico con momenti di assenza di gravità e suspense.
La grandiosità orchestrale di Frajerman si manifesta già con l’apertura di Sur ses ailes che si manifesta come una serie di lunghi e intensi sospiri. Gli archi imponenti, grandiosi e al tempo stesso inquietanti, si cimentano in una ripetizione di scale che si trasforma in un inno arioso tutto in crescendo.
Così le percussioni saltellanti di Les vagues à venir si trasformano in un impervio sentiero sul quale scorrono lentamente le progressioni degli archi. La seconda traccia mostra il lato più sperimentale del compositore francese, uno scontro tra melodie e suoni sinistri, accantonando per un attimo la piega classica che aveva preso con l’apertura.
Particolarmente degna di nota è Dans l’air absent, una narrazione fortemente espressiva dal ritmo quasi funereo con l’iniziale atmosfera oscura che va lentamente rischiarandosi grazie alla melodia portante della composizione.
Con Au rythme d’un vent ritorna lo schema utilizzato in Les vagues à venir, un dialogo tra archi e progressioni che si pone come una forma inedita di composizione classica.
Più di una prova d’amore quella di Denis Frajerman che omaggia la moglie con un’opera dalla forte componente narrativa, sontuosa ed elegante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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