Dienne: il suono del lutto
La compositrice, cantante e polistrumentista belga Dienne è giunta al debutto con un Lp chiamato Addio, 32 minuti di musica elettronica sulla perdita e sul lutto.
L’album, pubblicato tramite Other People, nasce dopo la morte di sua nonna a causa del covid, un modo per dirle addio attraverso una forma sonora ritualistica e meditativa.
Un’opera persistente, dall’innegabile bellezza, costruita attorno alla voce espressiva della nostra e al connubio tra strumenti acustici ed elettronici.
La title track è il primo dei dieci paesaggi sonori di Addio, un brano incentrato su arrangiamenti corali, un requiem elettronico intarsiato dagli elementi acustici utilizzati per enfatizzare il taglio della voce per un brano che strizza l’occhio a Bjork.
Piccolo e Cattivo attinge dalla tradizione della musica classica con il suono dell’oboe che guida le delicate progressioni degli strumenti mentre sullo sfondo Dienne colloca impercettibili pulsazioni elettroniche che danno movimento al brano.
Arriva con Tranquillo uno dei momenti più raffinati dell’album: i fiati si sposano magnificamente con la trama elettronica avvolgendo l’ascoltatore in un’atmosfera chill. Il piano con le sue melodie minimaliste fa da collante tra i vari elementi andando a disegnare un brano in stile Portico Quartet.
Oboe Vento e Rumore nella sua brevità mette insieme tutti gli elementi presenti nelle tracce precedenti, ottenendo un brano che vive di contrasti e dai suoni tremolanti.
Casa di Emma allenta la tensione facendo affievolire un clima rilassato. La nona traccia fa dialogare i fiati con pulsazioni elettroniche e voci campionate creando una texture avvolgente attraverso la quale l’ascoltatore ha la sensazione di essere in pace.
Come scrisse Fëdor Dostoevskij nel romanzo I fratelli Karamazov «Conoscerai un grande dolore e nel dolore sarai felice. Eccoti il mio insegnamento: nel dolore cerca la felicità», così Dienne ha trasformato il lutto in una musica sublime, ricca di influenze ed emozioni, che ne fanno un esordio molto positivo.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
[gs-fb-comments]
Commenti recenti