Roma caput musicae
A due anni dall’esordio con la sigla Divus, il duo composto da Luciano Lamanna e Luca T. Mai, torna a pubblicare nuova musica. Divus II, pubblicato il 13 marzo 2020 da Boring Machines, registrato, mixato e masterizzato da Luciano Lamanna presso il Subsound Studio, è il secondo lavoro che consolida la collaborazione tra il guru della techno capitolina e il sassofonista degli Zu.
Sette tracce per un totale di 27 minuti di suoni notturni e atmosferici, dove il sax dialoga con i sintetizzatori. La componente dark ambient già presente nel primo lavoro viene riproposta con un approccio più angolare: l’album gode di momenti dinamici in cui Lamanna ha il compito di produrre le basi sulle quali andrà ad intervenire Luca Mai col sax.
Le sette ambientazioni dalle forti tinte noir vengono aperte dalla cupa C1: glitch dark ambient fanno largo all’incursione del sax che crea sonorità lisergiche urbane ma che a differenza del primo disco si fanno più spigolose e a tratti acide, con un finale della prima traccia dalle tinte metalliche.
In C3 si fa spazio l’elettronica ruvida e granulosa plasmata con i modulari, cassa dritta e sax riverberato per creare un effetto di spazio profondo da esplorare, una suggestione post industriale sintetica e con forti pulsazioni.
Si passa così dalla roboante C3 ai sussurri futuristi di C4 col sax dilatato e languido dal sapore jazz. Una commistione tra i suoni freddi dei droni elettronici ricamati da Lamanna e le note calde del sassofono.
Si conclude con la lunga suite D7 : suoni dilatati che sconfinano nella dub techno dandoci un senso di apnea, i field recording e le incursioni del sax ci danno la sensazione di trovarci davanti ad un porto isolato al cospetto della sola natura.
Una palestra a “cielo aperto” in cui continuare a sperimentare con i suoni, con l’improvvisazione e con strumenti di mondi assai distanti, Divus è questo e oltre. Di certo Divus II non risulta un album adatto a tutti, ma non per questo non possiamo dire di trovarci al cospetto di un lavoro interessante, ricercato e con una gran cura nei suoni.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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