La Transumanza dei Dos Cabrones
Arrivano dall’Appennini tosco-emiliano i Dos Cabrones, attivi dal 2017, giunti con Transumanza alla loro seconda uscita discografica. Il duo formato da Riccardo Brusori (batteria e samples) e Marco Brentazzoli (chitarra e samples) amalgama grunge, sludge, stoner e noise creando un muro di suono dai ritmi incalzanti che si riversano nelle sette tracce del nuovo album pubblicato per Grandine Records il 17 marzo 2023.
Transumanza rispecchia l’evoluzione della band rispetto ad Accanimento terapeutico, sia dal punto di vista della scrittura dei brani sia per quanto concerne la ricerca dei suoni.
Pochi elementi, chitarra – batteria – samples, bastano per dar vita ad un sound brutale e gonfio, un album viscerale aperto dal campione vocale di S’Accabadora, brano che parla di eutanasia e lo fa a suon di riff polverosi e distorti supportati da una batteria martellante. Nove minuti di stop’n’go e pura violenza nei quali si condensa l’alt-rock dei Melvins con la rabbia degli Unsane.
La Scimmia di dio si presenta come una creatura tumultuosa: le chitarre granitiche e ossessive si cimentano in giri tortuosi seguiti a raffica dalla batteria, una forte scossa di adrenalina grazie alla virulenza di un sound heavy utilizzato per toccare i temi dell’indottrinamento e del dogmatismo.
Si parla di degrado sociale in Podrido aperta da una scia di farfugliamenti e feedback da farti esplodere la testa. La chitarra suona frenetica mentre la batteria imbastisce un nuovo tornado ritmico, una produzione ridotta all’osso ma che riesce comunque a imbastire un post-hardcore tiratissimo e cattivissimo.
Transumanza si conclude con El Chupacabra, un brano sulle credenze popolari realizzato in collaborazione con Frè Zocca dei Lleroy. Un sound sporco e ruvido che ben si sposa con la voce di Zocca, mentre la ritmica suona quasi minimale, efficace e senza fronzoli.
L’idea conclusiva di Transumanza è quella di un lavoro estremamente maturo, vario e convincente. Il consiglio spassionato è quello di alzare il volume al massimo e far partire questo album.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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