Handles, il biglietto da visita per Drexler
Drexler si presenta al pubblico con Handles, il debut album pubblicato il 17 luglio 2020 via Rhodium.
Vive a Londra Adrian Leung (vero nome di Drexler), compositore e produttore di Sydney, di origine cinese. Le sue composizioni nascono dalla passione per la musica classica e il modern classic, come le sue origini, anche la sua musica, dal taglio cinematografico, è un concentrato d’influenze: dal folk alla musica ambient con elementi indie.
Musica libera, nata senza alcuno scopo e senza alcuna direzione, ispirata ai nuovi inizi, all’idea di rinascita, è questo il concept dietro le nove tracce di Handles. C’e spazio a stringhe delicate di pianoforte, percussioni non invasive e un accompagnamento di archi (Lightness) che fa della musica da camera di Drexler un’avvolgente suite destinata a lasciare le quattro mura domestiche per espandersi in un trionfo orchestrale. Una quiete post minimale alla Nils Frahm introduce Ghosts Have Arrived: il piano è pervaso da stracci di malinconia sottolineati dalla presenza degli archi, gli unici elementi che arricchiscono il brano. Le corde pizzicate, le chitarre e le percussioni leggere utilizzate per dar colore alla traccia in Blossoms, uno dei singoli che hanno anticipato l’uscita del disco, dipingono un paesaggio sonoro malinconico e delicato tra ambient e folk, un lento sobbalzare che si conclude con un avvolgente suono di archi. Con le note ovattate del piano si apre Ivory Tape, una complessa trama che cuce insieme tutti gli elementi presenti nel disco: piano e archi sono le colonne portanti di una struttura sorretta dalle pulsazioni elettroniche. Nella coda del brano uno spazio importante è lasciato alla chitarra d’impronta post rock.
Prendono forma le emozioni con Wollondilly Nights, accompagnati dai field recording, il piano e gli archi si corteggiano tra carezze melodiche e abbracci sontuosi, la perfetta conclusione di un album che riesce a smuovere dentro.
Drexler è un artista che sicuramente fará strada, dal primo lavoro viene fuori tutta la sua maturità artistica e quella voglia di lasciare un segno con la musica.
Consigliato ai fan di Niklas Paschburg, Ólafur Arnalds, Dustin O’Halloran, Jóhann Jóhannsson e Ludovico Einaudi.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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