Una notte insonne con i Dry Thrust
The Less You Sleep è l’album di debutto dei Dry Thrust, il nuovo progetto del pianista e compositore Georg Graewe (Sonic Friction Orchestra), del chitarrista e compositore cinematografico Martin Siewert (Radian, Trapist, Also) e del batterista Dieter Kern (DEK Trio, Bulbul, Fuckhead).
Registrato in tre giorni nel giugno 2020, l’album pubblicato da Trost Records offre dieci pezzi nevrotici e brutali che spingono il trio ai confini del free jazz e dell’improvvisazione più sperimentale.
Questa è una delle rare occasioni in cui Georg Graewe suona solo l’organo invece del pianoforte, impegnato nel suo istinto rocambolesco ad esaltare il suono impattante della chitarra e i frammenti ritmici della batteria.
Brani come Unruh si districano tra contrappunti e suoni di cianfrusaglie, un caos ordinato guidato dall’organo che si contrappone alle ispide progressioni distorte della chitarra. Scoppiettante, la batteria emerge risaltata dalle sonorità psichedeliche dell’organo risultando la voce più nitida di tutto l’inafferrabile flusso sonoro.
Nei momenti di massima esagitazione come nell’inizio di In the Waiting i tre si abbandonano ad una forma sonora deformata più simile ad un frastuono, un vero vortice irrefrenabile generato dall’irruenza dei piatti, dai pattern ipnotici dell’organo e dalle dissonanze della chitarra che s’incastrano insieme perfettamente senza mai prevalere gli uni sugli altri.
Alcuni dei pezzi come Vagaries I e Vagaries II si presentano come composizioni adatte per il cinema cupo e visionario: la sei corde lancia suoni decadenti seguita dalle armonie jazz dell’organo con la batteria impegnata a creare spazi multidimensionali.
Non mancano momenti di pura improvvisazione come Wet Engine durante i quali i tre elementi sembrano scambiarsi i ruoli formando una sorta di unicum con soluzioni di continuità.
The Less You Sleep è un lavoro esplosivo, una sorta di manifesto free-jazz e impro tra sfuriate incendiarie e passaggi mutanti a suon di un linguaggio sonoro articolato e fibrillante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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