Una nuova veste per gli Editors
In occasione del Record Store Day 2019 gli Editors sono tornati in pista con The Blanck Mass Sessions, riproposizione live dell’ultimo album Violence.
Nonostante la performance non sia entusiasmante come un concerto, questa release risulta sensata se la si considera come la conclusione di un percorso in cui il sound ricco di saturazioni e pulsazioni elettroniche viene rimescolato.
Gli Editors sono da sempre un gruppo enigmatico, caratteristica riscontrabile in molte band brit, e continuano a creare musica che, pur non essendo magari da considerare indimenticabile, rende bene dal vivo ed è in grado di soddisfare i suoi seguaci.
La storia di questo album nasce nel 2017, quando gli Editors avevano invitato il produttore Benjamin John Power, conosciuto come Blanck Mass, a lavorare sui brani che avevano registrato, in un processo di scomposizione e ricomposizione, per poi affidarsi al produttore Leo Abrahams per ottenere il miglior risultato da tutti i prodotto. Così era nato Violence.
Tom Smith ha dichiarato di aver lasciato totale libertà al loro produttore per permettergli di donare un sound particolare ai loro brani senza limiti o imposizioni. Il risultato è una versione molto viscerale del precedente album.
Gli Editors, band inglese proveniente da Birmingham, fanno parte di un panorama discografico costruito sulla propria identità musicale che è riuscita a rimanere in piedi per molto tempo. The Blanck Mass Sessions contiene le produzioni originali di Violence e il nuovo singolo Barricades, accompagnato da un video creato agli Hi-Sim Studios di Bristol. La scelta di una live session ha permesso alla band di proporre i precedenti lavori sotto nuove vesti grazie ad un maestro dell’elettronica; ed è stata una scelta convincente.
Ripetendo più volte l’ascolto si nota che le canzoni assumono tinte più scure e pesanti mentre pezzi come Magazine e Cold risultano più brutali, presentandosi all’ascoltatore con una forza maggiore, uniforme e d’impatto rispetto a Violence. Non mancano momenti “teneri”, come Hallelujah (So Low) e Nothingness, in linea con la tendenza sognante e ipnotica del nuovo singolo che esplora le tematiche dell’amore. The Blanck Mass Sessions è un tassello che non deve mancare nelle collezioni dei fan dato che, attraverso le sue otto sessioni, è in grado di spiegare in maniera interessante il processo creativo di questa band inglese.
Mi chiamo Elena, sono una studentessa dell’Università di Bologna da sempre appassionata di musica. Da quando mi sono trasferita ho iniziato a frequentare il Covo Club diventando quasi un membro onorario e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere nuove band e approfondire il mio interesse verso quelle che ascolto da sempre. Principalmente interessata di indie/britpop, shoegaze/dreampop e cresciuta con gli Arctic Monkeys sono stata a numerosi concerti, dai “big names” come Kasabian, Libertines, Black Keys, Paolo Nutini, Florence + The Machine, The Wombats, Biffy Clyro, Pixies, Queens Of The Stone Age, passando per gli italiani Verdena, Giorgio Poi, Colombre, Dunk, Baustelle fino ai festival locali come “Beaches Brew” e “Handmade”.
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