La musica classica incontra l’elettronica in Suite No1
Edouard Cheritel è un compositore francese, precisamente della capitale, che lavora alle composizioni classiche da quasi 25 anni. Suite No1 ha visto la luce per Denovali Records il 29 novembre 2019, quattro movimenti che uniscono musica da camera sinfonica, modern classic, sonorità elettroniche e fascino pop.
Il debutto del compositore parigino oscilla tra una vasta gamma di emozioni, dalla malinconia all’allegria passando per momenti più energici.
L’inizio delle danze è affidato a Movement 1 e alle pulsazioni elettroniche che fungono da parte ritmica. Una giostra creata da una miscela a più livelli di impulsi elettronici e timbri acustici. Il compositore nell’intento di fondere elementi acustici con parti elettroniche avvicina il suo mondo a quello del paladino del neoclassicismo: Nils Frahm. Con l’uso degli oscillatori Cheritel enfatizza la parte del piano mettendo l’accento sulla melodia sentimentale che va a creare.
Con Movement 2 il musicista allarga i suoi confini: siamo al cospetto di una trama ibrida tra neoclassicismo e techno che si regge sul rigonfiamento dei synth e sull’uso del riverbero che, insieme alla parte orchestrale, trasforma un sussurro statico iniziale in una maestosa melodia da farci trattenere il respiro.
Ma è con Movement 4 che le due anime dell’artista sono senza dubbio evidenti: un universo multicolore composto da elementi classici che vanno a dialogare con synth corposi in continuo crescendo, gli arpeggiators usati dal Cheritel rendono la trama sonora fitta e complessa. Si arriva così all’ingresso del beat che muta la composizione tanto da essere adatta anche per una dimensione da club.
Complessivamente Suite No1 è una tavolozza di emozioni che vive di momenti mutevoli ed espressioni astratte, tra trame cinematografiche, toni profondi e carichi che fanno di questo lavoro un Ep ipnotico e sorprendente. Non ci resta che aspettare con trepidante attesa l’uscita del primo album di Cheritel!
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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