Edy: Uno, nessuno e centomila
Sembra come se non ci fosse niente tranne te è una dedica significativa, sintomo di una poesia delicata e profonda che molto guarda all’altro. È una frase di un pezzo dell’autore di cui, oggi, parliamo, ovvero Edy, al secolo Alessio Edy Grasso che, il 16 novembre scorso, ha presentato il suo primo album da solita dal titolo Variazioni.
Nomen omen, potremmo azzardare, poiché questa ultima rappresentazione artistica di sé, è proprio la sua più recente variazione, per un artista, come Edy che più volte, durante la sua carriera, si è reinventato.
Dal 1990 ad oggi, infatti, ha fondato numerosi gruppi, dai Marketa ai più noti UltraviXen, passando per i Jasminshock, consegnando al pubblico sempre una versione diversa della sua creatività, vestita, di volta in volta, di un colore ed un’intenzione diversa, per genere e composizione.
Ora è la volta di Edy, da solo senza ‘protezione alle spalle’, un momento importantissimo in cui mette in mostra tutta la sua sensibilità in un debut album scritto durante la convalescenza di un grave incidente in moto, periodo che si è tradotto in dodici brani che ricalcano una vita, mille sensazioni ed emozioni diverse.
C’è Catania, dove Edy è cresciuto, le Reazioni che la vita ti costringe ad avere, Milano Pastis e altro ancora, tutto racchiuso in questo, da molti definito, gioiello pop d’autore da tenere ben stretto al petto.
L’album è uscito per la Godfellas Records e mette a nudo un uomo senza filtri, che si è lanciato mille volte e che incide la sua emotività in un canto liberatorio che è Se questo è un uomo, ultima traccia del disco, in cui una chitarra ribelle prepara la strada a confessioni finali, raccoglimento intimo dell’artista.
Tocca aspettarsi sempre qualcosa di nuovo e sorprendente da un musicista ed autore come Edy, quindi alla prossima variazione!
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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