Torna in pista Ellen Allien
Pubblicato in digitale il 12 giugno 2020 per la sua etichetta personale, la BPitch Control, AurAA è il nuovo album di Ellen Allien, il terzo in quattro anni. Un album crudo ed emotivo che ha come chiave di lettura l’idea di non essere soli al mondo ma di convivere con entità invisibili che controllano il nostro pianeta. Cambio di rotta per Ellen Fraatz, abbandonate le sonorità detroitiane, in questo disco coniuga la techno-house con influenze puramente acid, confermandosi ancora una volta come l’ambasciatrice della techno nel mondo.
Un suono algido e mentale, dalla forte componente emotiva data dalla voce robotica e malinconica, stiamo parlando della prima traccia, Hello Planet Earth (Breath Mix), un mix di downtempo e trance che vi farà vibrare il petto. Il suono della 808 dà profondità alla traccia con un uso massiccio dei clap utilizzati per conferire dinamicità. Mentre i synth vibrano all’unisono come il cuore di due amanti.
Cassa in 4 per Walking in the Dark, dalla ritmica violenta e ipnotica, si rivela una traccia da suonare in giro per il mondo nei suoi set. Con Confusion Ellen spinge il piede sull’acceleratore: suoni acidi e un basso analogico accompagnano una ritmica feroce, tutta in progressione, una produzione che riporta Allien alle sue origini da dj.
Linee acide e vivaci con un beat corpososono le caratteristiche di True Romantics, la formula utilizzata dalla produttrice berlinese si rivela azzeccata, capace di mandarti in trance. La base ritmica ossessiva e più marcata di Can’t See You fa da sfondo agli arpeggiatori e alla voce effettata da reminescenze degli anni ’80. Chiudono l’album i droni oscuri di Human, un paesaggio sonoro che rimanda ai dischi solisti di Thom Yorke, sia per come viene utilizzata la voce sia per la sperimentazione del suono rispetto al resto del disco.
Un album onesto che sicuramente farà felice i clubber e gli amanti della techno. La prolifica Ellen Allien non si smentisce, dando alle stampe un lavoro perfetto per chi frequenta ildancefloor.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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