Elnath Project e le possibilità espressive della musica generativa
Dopo l’uscita di Tre pezzi per piano gaussiano, Alessandro Ciccarelli in arte Elnath Project prosegue lo studio sulle possibilità espressive della musica generativa in dialettica con la forma post-classica con The Long Lightning Flashes of the First Flood.
Il nuovo album pubblicato il 24 marzo 2023 per la label Wormhole World vede Ciccarelli utilizzare specifiche scale musicali per trasportare l’ascoltatore in un viaggio onirico ed estatico in bilico tra quiete e mistero.
Le sei tracce dell’album le cui partiture sono realizzate mediante distribuzioni gaussiane per quanto riguarda il dominio del tempo e della frequenza, sono basate su suoni sottili e dilatati creati in tempo reale. Per questo motivo l’ascolto di The Long Lightning Flashes of the First Flood è un’esperienza imprevedibile pervasa da un sottile senso di inquietudine.
I primi tre brani sono stati composti a partire dalla scala esatonale, ossia una scala costruita esclusivamente con intervalli di toni priva di semitoni. A partire da Piccolo studio esatonale – 1, Elnath Project propone un’ampia gamma dinamica di suoni cristallini ripetuti ciclicamente in modo da creare un ambiente aperto che si presenta come una raffinata composizione. L’ultima delle prime tre nasce dall’alternarsi tra suoni e pause, una composizione che verte su vuoti e pieni come un quadro realizzato con la tecnica del puntinismo.
Gli ultimi tre brani sono composti a partire dalla scala ottofonica. Si tratta di una scala simmetrica composta dall’alternanza di toni e semitoni (o semitoni/toni).
Ottofonica 1 nasce dalla combinazione tra i field recordings e i toni riflessivi del piano, gli elementi si combinano insieme creando un’atmosfera onirica e misteriosa, scandita da un ritmo lento che rende la composizione tra le più suggestive delle sei.
The Long Lightning Flashes of the First Flood è un lavoro ben equilibrato, bilanciato tra fragilità e profondità che porta avanti l’interessante percorso intrapreso da Elnath Project.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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