Elskavon & John Hayes: l’album perfetto per l’inverno
«La vita del cristallo, l’architettura del fiocco di neve, il fuoco del gelo, l’anima del raggio di sole. La frizzante aria invernale è piena di queste cose»
(John Burroughs)
Il produttore Chris Bartels (Elskavon) e il pianista John Hayes celebrano la passione comune per l’inverno e per il loro stato d’origine, il Minnesota, e lo fanno attraverso le note malinconiche e senza tempo di Du Nord.
Attraverso il suono del pianoforte, del violino pizzicato, i due raffigurano l’inverno nelle dodici tracce del disco, candide e fresche come la neve, eleganti come il suono del vento.
L’album, pubblicato il 20 novembre 2020 da Western Vinyl, è un susseguirsi di paesaggi incantati dalle strutture moderne e dalle atmosfere suggestive.
L’album si apre con il singolo Vermillion: al primo ascolto ciò che sorprende è la capacità di Hayes e Bartels di rendere l’elettronica così umana. Un mix tra suoni organici ed elettronica guidati dai drappeggi classici delle scintillanti corde di violino pizzicate. Tutta la prima parte del disco è un susseguirsi di caldi timbri acustici, la bellezza delle melodie del pianoforte di Itasca e Refrost è sostenuta dai ritmi del violino pizzicato, due tracce che pescano a pieno dalla musica classica. Tracce come ColdIsNot So Cold ti lacerano il petto e non puoi far altro che abbandonarti ai suoni del piano e ai droni bassi e leggeri messi sullo sfondo.
Se nella prima parte del disco venivano esaltate le note scintillanti del piano, nella seconda parte, dalla titletrack in poi, l’inverno si fa ancora più freddo e il tutto si incupisce con l’uso marcato dei droni. Le trame si fanno avvolgenti, ricamate da leggere e vibranti pulsazioni, col piano acustico sostituito in Sougan da quello elettrico.
Du Nord è un susseguirsi di emozioni e ricordi, un album delicato e intenso, ma dal carattere forte, da custodire come una lettera arrivata da lontano. Nonostante la sua complessità compositiva, è un lavoro che con la sua forte componente emozionale può essere apprezzato da tutti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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