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Un nuovo inizio per Elskavon

Anticipato da Copper Hills, l’Ep pubblicato lo scorso 28 ottobre, Origins è il quarto album solista di Chris Bartels, il musicista nativo di Minneapolis meglio noto come Elskavon.

In uscita il 17 febbraio tramite Western Vinyl, il nuovo album è anche il primo che vede Elskavon non solo in veste di producer, ma anche di cantautore: dieci brani attraverso i quali il nostro abbandona i confini dell’ambient classico per esplorare soluzioni melodiche e intricate trame di sound design con la voce utilizzata come elemento decorativo delle produzioni.

L’album si apre con la title track, un brano dai ritmi ovattati che vanno ad attenuare gli strati di sintetizzatori. I suoni glaciali seguono una crescita organica, un’intensa miscela di elettronica che combinata alla voce, va a creare una composizione fresca e moderna.

A seguire Coastline è un brano pop surreale alla Bon Iver. Una bassline intensa va a formare la struttura del brano mentre alle luminose melodie e ai i vocalizzi spetta il compito di colorare la traccia.

A differenza delle prime tre tracce club-oriented, North Pole si rivela un ascolto meditativo e avvincente. Un carillon dai suoni morbidi, percussioni new age e un’atmosfera eterea fanno di questo brano l’anello di congiunzione tra i dischi passati e la nuova versione di Elskavon.

Vivid si presenta come una complessa elaborazione analogica: gli arpeggiatori si poggiano su un tappeto ambientale vivacizzando la trama. Un susseguirsi di progressioni di sintetizzatori ritmici e corde pizzicate risaltano l’incantevole voce di Bartels che incornicia un brano dalla disarmante forza emotiva.

Un palpabile senso di libertà si percepisce in All These Years, l’ottava traccia è costruita attorno ad un beat incisivo e minimalista che permette al piano e ai sintetizzatori di muoversi liberamente. La coda è tutta in salita come il finale esplosivo di un brano post rock.

Ancora una volta Elskavon si rivela un sapiente manipolatore di suoni, Origins lo vede usare tutta l’ampiezza della sua tavolozza sonora per dipingere dettagliati ritratti pop elettronici che si collocano tra audace sperimentazione e canti convenzionali.



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