Emma Acs: rabbia, angoscia e sperimentazione
Scacco matto
Emma Acs è una giovanissima cantautrice danese che presenta, il 31 gennaio 2020, il suo nuovo lavoro, un EP dal titolo While I Shoot My Fortress Of Delusions, un’altra esperienza che sul panorama musicale europeo continua a considerarla tra le più interessanti.
Inciso con la Third Coming Records, l’Ep di Emma Acs racchiude sette brani in continua evoluzione alternative-pop, che tanto si concedono in termini di sperimentazione ed azzardo.
Blessed Are The Faithful è il brano di aperture che ci colloca immediatamente in un ambiente angelico, quanto spettrale, in cui la nostra Emma libera la sua frustrazione a Dio, accompagnata da organo e cori di voci bianche. La modalità di rapporto con la vita, la morte, la divinità è da rivedere nelle trame di Bergman e della partita a scacchi di Antonius Block, quindi applausi a Emma per questo riferimento di grande spessore. I contrasti, però, non si limitano al primo pezzo, ma vivono un po’ in tutte le tracce dell’Ep, come per My Beloved ( Lost To Begin With ), che inizia in chiave molto pop per poi lasciare qualche traccia addirittura di jazz sperimentale, contaminazioni pure. Atmosfere quasi oscure, tendenti dal notturno, al pericolo e all’inquietudine sono ancora presenti, soprattutto in altri brani come Into Your Heart e Right Here.
Eternamente incomplete, meglio ancora, lacerate dalle sensazioni che vuole assolutamente raccontare la scrittura di Emma Acs e la scelta dei retroscena musicale di sostegno. Chiude una vibrante Witch Hunt Waiting Room, compromessa elegantemente da archi di sottofondo, che stridono gradualmente, seguendo l’incedere della voce della cantante danese.
While I Shoot My Fortress Of Delusions è sicuramente un lavoro che si rivolge a determinati ascoltatori, difficilmente potrebbe essere apprezzato da una categoria mista di pubblico. La ragione sta nella natura intrinseca di dolore e angoscia, e nella volontà di Emma Acs di focalizzare l’attenzione su precisi argomenti. Da ascoltare con cautela e apertura mentale, per comprendere totalmente i messaggi di un Ep diverso dagli altri.
Il mio nome è Mary, sono nata nel 1990. La città da cui vengo è Sessa Aurunca, una collina tra Lazio e Campania; la città che ho scelto è Napoli, dove mi sono laureata in Scienze Politiche e dove scappo sempre, ogni volta che posso. Adoro cucinare e avere un bicchiere di vino in mano. Ho sempre scritto per amore, per me stessa, perché non conosco un altro modo per parlare di ciò che nella vita è importante, delle mie passioni, dei miei dolori. Molto semplicemente non conosco un altro modo per parlare della mia anima: ecco perché scrivo di musica.
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